Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

L'8 dicembre si celebra l'Immacolata Concezione, una delle festività più importanti della Chiesa Cattolica, che onora la purezza e la santità della Vergine Maria. Questo dogma, proclamato ufficialmente da Papa Pio IX nel 1854 con la bolla Ineffabilis Deus , afferma che Maria, madre di Gesù, è stata concepita senza peccato originale, un privilegio unico nella storia dell'umanità.

Il concetto di Maria senza peccato non è nuovo nella tradizione cristiana. Già nei primi secoli, molti Padri della Chiesa e teologi avevano riconosciuto la purezza speciale di Maria. Tuttavia, fu solo nel XIX secolo che la Chiesa cattolica definì ufficialmente questo insegnamento come dogma di fede, ponendo fine a secoli di dibattiti teologici.
L'Immacolata Concezione è radicato nella Bibbia e nella tradizione cristiana. Sebbene il termine “Immacolata Concezione” non appaia direttamente nei testi sacri, molti teologi e santi hanno interpretato il saluto dell'angelo Gabriele a Maria, “piena di grazia” (Luca 1:28), come un riferimento alla sua purezza senza macchia. Inoltre, nel corso dei secoli, questa verità è stata meditata e celebrata nella spiritualità cristiana, trovando espressione nell'arte, nella liturgia e nella devozione popolare.

L'Immacolata Concezione rappresenta un messaggio di speranza per i cristiani. La figura di Maria, pura e senza peccato, dimostra che la grazia di Dio può trasformare la vita dell'uomo, elevandolo a una dimensione di santità e comunione con il Creatore. Per i credenti, Maria diventa un modello da seguire, un esempio di fedeltà e di amore verso Dio.

Nella tradizione italiana, la festa dell'Immacolata Concezione ha un significato culturale e religioso profondo. In molte città si organizzano processioni, messe solenni e momenti di preghiera. Inoltre, per molti, l'8 dicembre segna l'inizio ufficiale del periodo natalizio, con la preparazione del presepe e l'allestimento dell'albero di Natale.

L'Immacolata Concezione non è solo un evento teologico, ma anche un invito a riflettere sulla misericordia e sulla grazia di Dio. Attraverso Maria, i cristiani riscoprono la bellezza della fede e la possibilità di vivere una vita rinnovata, orientata verso il bene e l'amore. Celebrare questa festa significa riconoscere il dono straordinario che Dio ha fatto all'umanità attraverso Maria, una figura che continua a ispirare milioni di persone nel mondo. Il dogma  è un richiamo alla purezza e alla santità a cui tutti siamo chiamati. È un invito a riconoscere e accogliere la grazia di Dio nelle nostre vite, seguendo l'esempio di Maria, la Madre Immacolata.

In questo tempo di Avvento, Maria Immacolata ci insegni ad ascoltare la voce di Dio che parla nel silenzio; ad accogliere la sua Grazia, che ci libera dal peccato e da ogni egoismo; per gustare così la vera gioia. Maria, piena di grazia, prega per noi! (Benedetto XVI)

Vergine Santa e Immacolata,

a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.
Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
La Parola di Dio in Te si è fatta carne.
Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,
la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.
Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.
Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera,
esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare noi,
la nostra città,
il mondo intero.
Amen.          
(Papa Francesco) 

Padre Giovanni Bonini, sacerdote oblato, è stato un luminoso esempio di dedizione e amore verso Dio e il prossimo. Instancabile confessore, sapeva accogliere con pazienza e misericordia le anime in cerca di conforto, guidandole verso la riconciliazione con il Signore. La sua porta era sempre aperta a chiunque avesse bisogno: malati, bisognosi, afflitti o semplicemente persone in cerca di una parola di speranza.

Profondamente devoto alla Vergine Maria, Padre Giovanni ha trasmesso il suo amore per la Madre Celeste a generazioni di giovani, guidandoli, esortandoli a proseseguire e perfezionare  il cammino nella vita religiosa. Come fedele figlio spirituale di Padre Pio Bruno Lanteri, ha incarnato con umiltà e zelo gli insegnamenti della Congregazione degli Oblati, vivendo una vita di preghiera, servizio e sacrificio.

Il suo esempio resta una testimonianza viva di fede operosa, un ricordo prezioso di un servitore fedele e amorevole che ha lasciato un'impronta indelebile nei cuori di chi lo ha incontrato.

Prega per noi e intercedi per ogni Oblato, affinché possiamo compiere il disegno che Dio ha su di noi e sulla nostra amata Congregazione.

La Prima Domenica di Avvento segna l'inizio di un nuovo anno liturgico nella tradizione cristiana e apre un periodo di quattro settimane di preparazione spirituale al Natale. Questo tempo è caratterizzato da due elementi fondamentali: l'attesa e la speranza.

L'Avvento è un momento di attesa attiva, non passiva. Non si tratta di aspettare semplicemente che arrivare il Natale, ma di prepararci interiormente per accogliere la venuta di Gesù. La parola stessa "Avvento" deriva dal latino adventus , che significa "venuta". Non è solo il ricordo della nascita di Cristo a Betlemme, ma anche l'attesa della sua seconda venuta, alla fine dei tempi.

La speranza è il cuore dell'Avvento. In un mondo spesso segnato da incertezze, conflitti e difficoltà, l'Avvento ci invita a guardare oltre le ombre del presente per scorgere la luce che Dio ci promette. È un richiamo a credere che, anche nei momenti più bui, l'amore e la pace possono prevalere. Le letture della liturgia di questa domenica ci esortano a vegliare ea essere pronti, perché il Signore verrà come una luce per il mondo.

Durante la Prima Domenica di Avvento, si accende la prima candela della corona d'Avvento, simbolo di luce e speranza. Ogni candela accesa nelle settimane successive rappresenta un passo avanti nel cammino verso la nascita del Salvatore, rafforzando la nostra fiducia nelle promesse di Dio.

L'Avvento è un tempo di riflessione e conversione. Ci invita a fare silenzio dentro di noi, a rallentare il ritmo frenetico della vita quotidiana ea riscoprire ciò che è veramente importante. È un'occasione per rinnovare il nostro cuore, per riconciliarci con Dio e con gli altri e per vivere con maggiore attenzione e amore verso il prossimo.

In questo tempo di attesa e speranza, siamo chiamati a diventare portatori di luce e pace, imitando Maria, che ha accolto con fede e umiltà il mistero dell'Incarnazione. Prepararci al Natale significa aprire il cuore a Cristo, permettendogli di nascere ogni giorno nella nostra vita.

Il cammino di  Avvento ci ricorda che l'attesa non è vuota, ma è piena di significato. È il momento di prepararci con gioia e fiducia, perché la speranza non delude: Dio è fedele e verrà a portare luce e salvezza al mondo.

L'Avvento non è solo un'attesa passiva, ma un'attesa attiva. Vegliare non significa rimanere immobili, ma vivere con intensità e con uno spirito di conversione. È un tempo per riflettere su cosa davvero conta nella nostra vita: dove sono il nostro cuore ei nostri desideri? Siamo attenti alla voce di Dio, o ci lasciamo sopraffare dalla frenesia del mondo?
 
29 Novembre “La speranza è una virtù”
6 Dicembre “Sperare nell’Apocalisse
13 Dicembre “Sperare nella donna”
20 Dicembre “Rinascere”
 
Ogni Venerdi le catechesi saranno guidate da  Don Fabio Bartoli
Ore 17,30 Santa Messa
Ore 18,00 Vespri Durante i Vespri la Catechesi
A seguire Adorazione Eucaristica fino alle 19,30

Carissimi fratelli e sorelle,

ci stiamo preparando con l’Avvento celebrare nella fede il mistero l’incarnazione, di Colui che ha creato il mondo con potenza e si è fatto bambino, creatura bisognosa, perché lo accogliamo nella nostra vita. In quell’abbassamento di Dio possiamo gustare il suo amore per ciascuno di noi. Egli, obbediente alla volontà del Padre e ripieno delle fiamme d’amore divino, entra nel mondo per salvarci con il dono di sé. Dono già prefigurato nella culla, nella quale mangiano gli animali; culla nella quale, invece, il bambino Gesù si dona a noi come alimento che sazia l’anima, prefigurazione del sacrificio della croce e dell’Eucaristia. Sostiamo davanti a Lui per assaporare il suo amore e saziarci di esso. Egli ci conosce per nome e desidera donarsi a ciascuno di noi. Sentiamo rivolte a noi le parole della Scrittura: «Tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo» (Is 43,4); «Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele» (Ger 31,3).

Nel tu a tu con Lui, nell’incontro “cuore a cuore” con Gesù, l’esperienza del suo amore non può che suscitare in noi la risposta generosa e coraggiosa del nostro amore, divenendo canali di amore per i fratelli. Allora tutto cambia. Diventiamo capaci di relazionarci in modo sano e felice, di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia. Col nostro amore, attinto da Cristo, anche il mondo può cambiare. Cominciamo per primi a cambiarlo vincendo il male con il bene, l’offesa con il perdono, l’ingiustizia con la giustizia dell’amore. È in quel Cuore di Cristo, che si è incarnato per noi e si offrirà sulla croce, facendo sgorgare dal suo costato trafitto sangue ed acqua, che riconosciamo noi stessi e impariamo ad amare con il suo stesso amore. Non abbiamo paura ad offrirci al suo amore! Di rimuovere gli ostacoli che poniamo all’amore di Cristo ed essere trasformati in canali del suo amore!

Padre Michele Babuin Rettore del Santuario N.S. di Fatima

Il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino ha ospitato un pittoresco Mercatino di Natale, organizzato con passione dai volontari della Lanteri Humanitas a favore delle missioni dei Padri omv e delle Suore omvf . Questo evento si è rivelato un'importante occasione per la comunità di condividere lo spirito natalizio e sostenere un nobile causa: “Le Missioni in Brasile, Sry Lanka, Nigeria”.

All'interno del mercatino, le bancarelle erano adornate con decorazioni festive, offrendo una vasta gamma di prodotti artigianali, creazioni originali realizzate con cura. I visitatori hanno avuto l'opportunità di acquistare regali unici e particolari sapendo che il ricavato contribuirà a far sorridere molti volti, portando gioia e speranza a chi ne ha più bisogno. Grazie al sostegno di tutti, possiamo fare una grande differenza nelle vite di tante persone.

L'intero ricavato del mercatino è stato destinato a sostenere i progetti della Lanteri Humanitas per le missioni, sostenendo il prezioso lavoro dei missionari impegnati nelle comunità più bisognose. Questa raccolta fondi ha permesso di finanziare progetti di sviluppo, assistenza sanitaria e istruzione, contribuendo a migliorare la qualità della vita di molte persone. Un'iniziativa che dimostra come sia possibile coniugare la solidarietà con il divertimento, creando un'atmosfera natalizia davvero speciale.

Uno dei volontari della Lanteri Umanitas ha espresso la sua gratitudine: "Siamo immensamente grati a tutti coloro che hanno partecipato e sostenuto il nostro mercatino. Grazie al loro contributo, possiamo continuare a portare speranza e aiuto a chi ne ha più bisogno."

Il Santuario Nostra Signora di Fatima, è stato il perfetto sfondo per questo evento, offrendo un'atmosfera di pace e raccoglimento. Il mercatino ha rafforzato il senso di comunità, unendo persone di tutte le età nel segno della solidarietà e della carità.

L'evento ha dimostrato come la generosità e l'impegno possano fare una grande differenza. I visitatori hanno lasciato il mercatino con il cuore pieno di gioia e la consapevolezza di aver contribuito a una causa importante.

Grazie all'impegno dei suoi volontari, nell'Associazione vengono organizzate numerose attività e iniziative, come il mercatino di Natale, che permettono di raccogliere fondi e sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della solidarietà e dell'inclusione.

L'associazione desidera ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di tale evento benefico: I volontari, le suore omvf, i padri omv che hanno offerto la sala, i visitatori e tutti coloro che hanno donato il loro tempo e le loro energie. Grazie a voi, si è potuto vivere una giornata di festa all'insegna della solidarietà.

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"In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte." Matteo 24:29  

Queste parole di Gesù, cariche di mistero e di potenza, ci invitano a riflettere sulla fine dei tempi e sul nostro ruolo di credenti in attesa del ritorno del Signore. Immagini forti, quasi apocalittiche, ci parlano di sconvolgimenti cosmici e di eventi che sconvolgeranno l'ordine del mondo. Ma cosa vogliono dirci veramente queste parole?

La parabola della pianta di fico ci offre una chiave di lettura essenziale. Il germogliare della pianta ci indica l'arrivo dell'estate, così come i segni che vedremo ci annunceranno la vicinanza del Regno di Dio. "Quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte." (Mt 24,33)

Questi segni non sono solo eventi cosmici, ma anche cambiamenti sociali, politici e spirituali che segnano la storia dell'umanità. Possono essere guerre, disastri naturali, ma anche risvegli di coscienza, atti di giustizia e manifestazioni di amore.

Ma allora, come possiamo interpretare queste profezie?

Non come una tabella di marcia: Gesù ci invita a essere vigilanti, non a diventare ossessionati da date precise o da dettagli apocalittici.Come un invito alla conversione: Questi segni ci spingono a riconsiderare la nostra vita, a convertirci e a prepararci all'incontro con il Signore.Come una promessa di speranza: Anche di fronte alle avversità, la nostra fede ci assicura che Cristo verrà a riscattare il mondo e a portare la salvezza.

Cosa significa essere vigilanti oggi?

Coltivare la preghiera: La preghiera ci mantiene connessi a Dio e ci aiuta a discernere i segni dei tempi.Vivere la carità: L'amore verso il prossimo è il segno distintivo dei cristiani e ci prepara all'incontro con Cristo.Testimoniare il Vangelo: Annunciare la buona notizia di Gesù è il nostro compito più importante.

"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." (Mt 24,35)

Il cristiano è sempre attuale, perchè fonda il suo giudizio e il suo discernere i tempi alla luce della Parola, stabile come il cielo. Le parole di Gesù sono eterne e ci indicano la via della salvezza. Siamo nati e non moriremo mai più, come ci ricorda Chiara Corbella Petrillo, Nel Cristo la pienezza della vita ha fatto comunione con la caducità dell'uomo e della storia. Siamo chiamati a un attesa operosa. Questo regno di Dio si compirà in un giorno e in un'ora che non ci è dato conoscere. In realtà è già presente in mezzo a noi, è già misteriosamente operante. Dobbiamo imparare a riconoscervi i germogli, le fioriture discrete, imparare a prendercene cura. Cerchiamo di vivere ogni giorno con fede e amore. Solo così potremo guardare al futuro con serenità e ritrovare gioia e speranza, rinnovando la nostra capacità di amare come Gesù ha fatto. Restiamo allora saldi nella fede in Cristo, uniti nella Chiesa. Anche di fronte agli sconvolgimenti del mondo, la nostra fede rimane salda e la speranza nel futuro non si affievolisce. siamo chiamati a vivere la nostra vita come un pellegrinaggio verso la patria celeste. Teniamo gli occhi fissi su Cristo, che ci guida verso la vita eterna. In mezzo alle tribolazioni e ai cambiamenti, ricordiamoci che il nostro Dio è fedele. Egli ha promesso di essere con noi fino alla fine dei tempi. In ogni sfida, possiamo trovare forza nella Sua presenza e speranza nella Sua promessa di redenzione. Viviamo dunque con fiducia, sapendo che il nostro Signore verrà e porterà luce e pace in ogni angolo oscuro del nostro mondo.

24 settembre 1977

Angelo e Donata si consacrano a Dio nel matrimonio... tanta gioia nel cuore, che vede coronato il grande sogno d'amore... da quel giorno iniziò la nostra vita insieme, una vita colma di tante benedizioni, prima fra tutte il dono di 4 figli, oggi adulti, e di 3 nipoti, che sono arrivati come raggi di sole, sono la nostra gioia!

Pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo -Monte sant'Angelo -14-15-16 Novembre 2024 - Guidato da Padre Vincenzo Voccia omv

La famiglia secondo il volere di Dio: un progetto divino per l'umanità.

La famiglia, nella prospettiva cristiana e in molte altre tradizioni religiose, è vista come una delle istituzioni più sacre volute da Dio. Essa rappresenta il fondamento della società, non solo dal punto di vista umano, ma anche spirituale. Il progetto divino per la famiglia si fonda sull’amore, sulla fedeltà e sul dono della vita, offrendo una visione profonda e significativa delle relazioni umane.

La famiglia nel disegno di Dio

La Bibbia ci insegna che la famiglia è parte integrante del disegno di Dio per l’umanità. Nel libro della Genesi, Dio crea l’uomo e la donna a Sua immagine, stabilendo il matrimonio come unione sacra tra i due: “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne” (Genesi 2:24). Questo versetto evidenzia l’idea che il matrimonio, e quindi la famiglia, sia un'unione voluta e benedetta da Dio, una realtà indissolubile basata sull’amore e sul rispetto reciproco.

La famiglia è il luogo in cui l’amore di Dio si manifesta attraverso la relazione tra marito, moglie e figli. I genitori sono chiamati a essere collaboratori di Dio nel dare la vita e nell’educare i propri figli, trasmettendo loro i valori cristiani e la fede. La famiglia, dunque, diventa un microcosmo della comunità ecclesiale, dove si sperimenta l’amore di Dio in modo concreto e quotidiano.

Il Sacramento del Matrimonio

Nel cristianesimo, il matrimonio è considerato un sacramento, cioè un segno visibile della grazia invisibile di Dio. Attraverso questo sacramento, i coniugi sono chiamati a vivere la loro unione come segno dell’amore di Cristo per la Chiesa. Nella Lettera agli Efesini, San Paolo scrive: “Mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Efesini 5:25). Questo amore è sacramentale, perché riflette l’amore di Dio per l’umanità, un amore che è totale, gratuito, fedele e fecondo.

La fecondità è un altro aspetto fondamentale della famiglia secondo il volere di Dio. Nel matrimonio, l’amore tra marito e moglie è aperto alla vita, seguendo il comandamento divino di “crescere e moltiplicarsi” (Genesi 1:28). I figli sono considerati un dono prezioso, un segno della benedizione di Dio e un prolungamento dell’amore coniugale. L’educazione dei figli non è solo un compito materiale, ma anche spirituale: i genitori sono chiamati a trasmettere la fede e i valori morali, educando i loro figli a essere buoni cristiani e cittadini.

Il ruolo dei genitori

Secondo il volere di Dio, i genitori hanno una missione particolare all’interno della famiglia. Essi sono chiamati a essere i primi educatori dei loro figli, non solo insegnando loro le competenze per la vita, ma soprattutto guidandoli spiritualmente. Nelle Scritture, il libro dei Proverbi dice: “Insegna al ragazzo la via da seguire, ed egli non se ne allontanerà nemmeno da vecchio” (Proverbi 22:6). Questo sottolinea l'importanza di fornire una base solida di fede e valori morali sin dalla giovane età.

I genitori cristiani sono chiamati a vivere il loro ruolo con responsabilità, aiutando i figli a riconoscere la presenza di Dio nella loro vita e a seguire il suo volere. La preghiera in famiglia, la partecipazione alla vita della Chiesa e l’insegnamento delle Scritture sono elementi fondamentali per mantenere viva la fede all’interno della famiglia e garantire una crescita spirituale armoniosa.

La famiglia come Chiesa domestica

Nella visione cristiana, la famiglia è spesso definita come "Chiesa domestica". Questo significa che ogni famiglia cristiana è chiamata a essere un luogo di fede, amore e servizio, riflettendo in piccolo quello che la Chiesa rappresenta a livello universale. La Chiesa domestica è il primo ambiente in cui si sperimenta la presenza di Dio e in cui si coltivano le virtù cristiane, come l’amore, la pazienza, la generosità e il perdono.

Come Chiesa domestica, la famiglia non è solo un luogo di crescita individuale, ma anche un luogo di missione. I membri della famiglia sono chiamati a testimoniare l’amore di Dio nel mondo, vivendo il Vangelo nelle loro relazioni quotidiane e impegnandosi nel servizio agli altri. In questo senso, la famiglia è una piccola comunità di fede che contribuisce alla costruzione del Regno di Dio nella società.

La sfida della famiglia oggi

Nella società contemporanea, la famiglia secondo il volere di Dio si trova di fronte a molte sfide. Le pressioni sociali, economiche e culturali possono minare i valori tradizionali della famiglia, rendendo più difficile vivere il progetto divino nel mondo moderno. Tuttavia, la Chiesa continua a sostenere e incoraggiare le famiglie a rimanere fedeli alla loro vocazione, offrendo sostegno spirituale e risorse pratiche per affrontare le difficoltà.

Inoltre, la famiglia cristiana è chiamata a essere un segno di speranza e di unità in un mondo frammentato. Vivere l'amore di Dio nelle relazioni familiari non solo fortifica i legami interni, ma offre anche una testimonianza potente all’esterno, mostrando che è possibile costruire una società basata sull’amore e sulla solidarietà.

Conclusione

La famiglia, secondo il volere di Dio, è molto più che un'unità sociale: è un luogo sacro in cui l'amore, la vita e la fede si intrecciano per realizzare il progetto divino. Attraverso il sacramento del matrimonio, la famiglia diventa una riflessione dell'amore di Dio per l’umanità, offrendo una testimonianza concreta del Vangelo. In un mondo sempre più complesso, la famiglia cristiana è chiamata a rimanere un punto fermo, vivendo il progetto divino con fedeltà e trasmettendo la luce dell'amore di Dio alle future generazioni.

Ore 10.00 Accoglienza
Ore 10.30 Incontro: “la nostra famiglia: punto di partenza o di arrivo?”.
11.30: Confronto in gruppi
12.00 S. Messa in Santuario
13.00 Pranzo insieme (la pasta è offerta dalla comunità dei padri e delle suore)
15.00 Condivisione e preghiera finale

[NB. per il bambini è prevista la presenza di giovani animatori.

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