Un popolo in cammino che prega, canta, si rivolge a Maria Santissima, ognuno con le sue attese, le sue speranze, le sue ferite e i suoi ringraziamenti che porta nel cuore, perché Lei, Madre premurosa, li presenti al suo Figlio Gesù. È un’immagine carica di fede e di umanità: il popolo di Dio che avanza, pregando, intonando canti antichi, altre volte sussurrando preghiere personali, ma sempre unito in una stessa direzione, mossi dal desiderio di incontrare Dio.
Parlando di processioni, non possiamo fare a meno di pensare al grande cammino della salvezza che Dio ha tracciato nella storia, un cammino iniziato con Abramo e che ha attraversato le vicende del popolo d’Israele. Un popolo pellegrino nel deserto, guidato da una nube di giorno e da una colonna di fuoco di notte, segno tangibile della presenza divina. Un popolo che, pur tra infedeltà e prove, ha continuato a camminare nella speranza, sostenuto dalla promessa di una Terra, di una patria, ma soprattutto dalla promessa di Dio di essere con loro.
Così anche oggi, ogni processione è immagine di quel cammino: non si tratta soltanto di spostarsi da un luogo all’altro, ma di un pellegrinaggio dell’anima. Insieme, come comunità, ci muoviamo verso Dio, consapevoli che non siamo soli. Maria, la prima pellegrina nella fede, ci precede e ci accompagna. Lei che ha camminato verso l’incontro con Elisabetta, che ha seguito il Figlio fino alla Croce, ora cammina con noi, indicando sempre Gesù come VIA, VERITÀ E VITA.
In questo movimento di fede, tra le strade della nostra vita, la processione diventa un gesto che parla: testimonia che siamo un popolo in cammino, un popolo che spera, che cerca, che si affida. E, passo dopo passo, impariamo che la meta non è solo il luogo di arrivo, ma l’incontro che avviene lungo la strada: con Dio, con i fratelli, con noi stessi.
Nostra Signora di Fatima vi accolga ed esaudisca ogni vostra preghiera!