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La Profezia di Fatima e la Conversione della Russia

L'affermazione "La Russia si convertirà" deriva dalle apparizioni mariane di Fatima, avvenute in Portogallo nel 1917. Secondo i racconti, la Vergine Maria avrebbe rivelato tre segreti ai tre pastorelli, Lucia dos Santos e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto. Il secondo di questi segreti riguarda proprio la Russia e il suo futuro spirituale.

La Profezia di Fatima

Nel secondo segreto, la Vergine Maria avrebbe richiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, come parte di un piano divino per prevenire la diffusione degli errori della Russia nel mondo e per promuovere la pace. Ella promise che, se tale consacrazione fosse stata effettuata, la Russia si sarebbe convertita e il mondo avrebbe conosciuto un periodo di pace. Tuttavia, la mancata esecuzione di questa richiesta avrebbe portato a guerre e persecuzioni contro la Chiesa.

Contesto Storico e Religioso

L'affermazione risale a un periodo di grandi cambiamenti e tensioni globali. La Russia, subito dopo le apparizioni di Fatima, stava per attraversare la Rivoluzione Bolscevica del 1917, che avrebbe instaurato un regime comunista ateo, contrastando direttamente le istituzioni religiose. Questo contesto rendeva la richiesta della Vergine Maria particolarmente urgente e drammatica per i fedeli.

A Pasqua, nel maggio 1917, la Prima Guerra Mondiale aveva reso l’Europa simile a un’anticamera dell’inferno, come ha osservato lo storico americano Warren Carroll in un eccellente libretto intitolato (1917: Red Banners, White Mantle, Christendom Press, 1981). Papa Benedetto XV parlò di un “suicidio dell’Europa civile” e il 5 maggio 1917 si appellò alla Regina della Pace con le seguenti parole: «A Maria, dunque, che è la Madre della Misericordia e onnipotente per grazia, salga l’appello amorevole e devoto da ogni angolo della terra – dai nobili templi e dalle più piccole cappelle, dai palazzi reali e dalle dimore dei ricchi come dalle capanne più povere – dalle pianure e dai mari insanguinati. Che porti a Lei il grido angoscioso delle madri e delle mogli, il lamento dei piccoli innocenti, i sospiri di ogni cuore generoso: affinché la Sua tenerissima e benigna sollecitudine sia commossa e la pace che chiediamo sia ottenuta per il nostro mondo agitato».  Otto giorni dopo, il 13 maggio, la Madonna venne di persona, apparendo in un campo di Cova da Iria, in Portogallo, a tre pastorelli, Lucia e i suoi due cugini, Giacinta e Francesco. La Santissima Vergine diede loro istruzioni per far trionfare il Suo Cuore Immacolato, affinché fosse concesso un periodo di pace al mondo devastato dalla guerra. In primo luogo, la preghiera – in particolare il Santo Rosario; in secondo luogo, la riparazione per i peccati e gli oltraggi perpetrati contro i Santi Cuori di Gesù e di Maria; in terzo luogo, la Madonna chiese che la Russia fosse consacrata al Suo Cuore Immacolato. (Radio Maria)

«Se le mie richieste saranno ascoltate, – disse– la Russia si convertirà e ci sarà la pace; altrimenti, diffonderà i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni della Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». 

In realtà la consacrazione della Russia si è rivelata un compito più difficile del previsto e che ha portato  notevoli controversie negli anni successivi. Incredibile come un'atto apparentemente così semplice si sia rivelato poi nel corso degli anni un percorso arduo e non privo di ostacoli. Detto ciò  non si può negare che la Russia abbia diffuso i suoi errori in tutto il mondo.

Vari Papi hanno compiuto atti di consacrazione in risposta alla richiesta di Fatima. Papa Pio XII consacrò il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria nel 1942 e poi specificamente la Russia nel 1952. Tuttavia, si discusse a lungo sulla necessità di una consacrazione più esplicita, secondo le precise indicazioni date a Fatima.

Nel 1984, Papa Giovanni Paolo II effettuò una consacrazione del mondo, includendo implicitamente la Russia, ma senza menzionarla esplicitamente. Questa azione è stata interpretata da molti come il compimento della richiesta della Vergine Maria. Poco dopo, nel 1991, il crollo dell'Unione Sovietica e la fine del regime comunista in Russia furono visti da molti come l'inizio della realizzazione della promessa di Fatima.

L’errore principale della Russia si rivelò essere il comunismo, un progetto rivoluzionario per costruire un mondo senza Dio, che ha conquistato territori più a ovest di quanto l’Armata Rossa abbia mai potuto fare. La diffusione dell’ateismo materialista, il crollo delle norme morali e la legalizzazione dell’aborto e dell’omosessualità , sono tutte prove del suo successo. Il suo affronto a Dio è dimostrato dall’intervento stesso della Madonna, che nel 1917,  è apparsa per condannare il comunismo.

Non appena i bolscevichi presero il potere in Russia nell’ottobre 1917, poche settimane dopo l’ultima apparizione di Nostra Signora a Fatima, lanciarono il loro programma di abolizione della famiglia.

Nel dicembre 1917 fu introdotto il divorzio, sancito dal Codice di Famiglia del 1918, che poteva essere facilmente ottenuto “senza motivo”. Nel 1920, la Russia sovietica divenne il primo Paese al mondo a legalizzare l’aborto, scatenando un flagello che ha distrutto più vite di tutte le guerre della storia umana.  L’istituzionalizzazione totale dell’istruzione costituiva una parte cruciale del programma comunista. Nel 1920, Aleksandra Kollontai, una donna molto influente nel partito bolscevico e primo Commissario del Popolo per il benessere, scrisse in Kommunistka: «La società comunista si assumerà tutti gli oneri legati all’educazione di un bambino» (Alexandra Kollontai, “Communism and the Family”, Kommunistka, n. 2, 1920).  La rivoluzione politica del regime bolscevico fu accompagnata dalla preparazione della rivoluzione culturale, che fin dall’inizio fu soprattutto una rivoluzione sessuale. L’obiettivo era quello di ridefinire non solo la società, ma la stessa natura umana. (Radio Maria)

Nella DIVINI REDEMPTORIS  il Sommo Pontefice Pio XI mise in guardia  su quegli errori sparsi da quella falsa ideologia che avrebbe reso l'uomo schiavo e non libero:  "Noi, quindi, vogliamo ancora una volta esporre in breve sintesi i princìpi del comunismo ateo come si manifestano principalmente nel bolscevismo, con i suoi metodi di azione, contrapponendo a questi falsi princìpi la luminosa dottrina della Chiesa ed inculcando di nuovo con insistenza i mezzi con i quali la civiltà cristiana, sola civiltà veramente umana, può essere salvata da questo satanico flagello e maggiormente sviluppata, per il vero benessere dell’umana società. Il comunismo di oggi, in modo più accentuato di altri simili movimenti del passato, nasconde in sé un’idea di falsa redenzione. Uno pseudo-ideale di giustizia, di uguaglianza e di fraternità nel lavoro, pervade tutta la sua dottrina, e tutta la sua attività d’un certo falso misticismo, che alle folle adescate da fallaci promesse comunica uno slancio e un entusiasmo contagioso, specialmente in un tempo come il nostro, in cui da una distribuzione difettosa delle cose di questo mondo risulta una miseria non consueta. Si vanta anzi questo pseudo-ideale come se fosse stato iniziatore di un certo progresso economico, il quale, quando è reale, si spiega con ben altre cause, come con l’intensificare la produzione industriale in paesi che ne erano quasi privi, valendosi anche di enormi ricchezze naturali, e con l’uso di metodi brutali per fare ingenti lavori con poca spesa.

Inoltre il comunismo spoglia l’uomo della sua libertà, principio spirituale della sua condotta morale; toglie ogni dignità alla persona umana e ogni ritegno morale contro l’assalto degli stimoli ciechi. All’uomo individuo non è riconosciuto, di fronte alla collettività, alcun diritto naturale della personalità umana, essendo essa, nel comunismo, semplice ruota e ingranaggio del sistema. Nelle relazioni poi degli uomini fra loro è sostenuto il principio dell’assoluta uguaglianza, rinnegando ogni gerarchia e ogni autorità che sia stabilita da Dio, compresa quella dei genitori; ma tutto ciò che tra gli uomini esiste della cosiddetta autorità e subordinazione, tutto deriva dalla collettività come da primo e unico fonte. Né viene accordato agli individui diritto alcuno di proprietà sui beni di natura e sui mezzi di produzione, poiché, essendo essi sorgente di altri beni, il loro possesso condurrebbe al potere di un uomo sull’altro. Per questo appunto dovrà essere distrutta radicalmente questa sorta di proprietà privata, come la prima sorgente di ogni schiavitù economica.

11. – Rifiutando alla vita umana ogni carattere sacro e spirituale, una tale dottrina naturalmente fa del matrimonio e della famiglia una istituzione puramente artificiale e civile, ossia il frutto di un determinato sistema economico; viene rinnegata l’esistenza di un vincolo matrimoniale di natura giuridico-morale che sia sottratto al beneplacito dei singoli o della collettività, e, conseguentemente, l’indissolubilità di esso. In particolare per il comunismo non esiste alcun legame della donna con la famiglia e con la casa. Esso, proclamando il principio dell’emancipazione della donna, la ritira dalla vita domestica e dalla cura dei figli per trascinarla nella vita pubblica e nella produzione collettiva nella stessa misura che l’uomo, devolvendo alla collettività la cura del focolare e della prole [11]. È negato infine ai genitori il diritto di educare, essendo questo concepito come un diritto esclusivo della comunità, nel cui nome soltanto e per suo mandato i genitori possono esercitarlo..."

Nel posare lo sguardo ai giorni nostri sembra che il grido di Maria sia stato vano. Ma l'ultima parola non è mai del male ma del bene e del suo trionfo. La nostra speranza è ancorata sulle parole della Vergine Maria: "Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà!". E sulle parole di Nostro Signore: "Le porte degli inferi non prevarranno!".

« Il credere in Dio è il fondamento incrollabile di ogni ordinamento sociale e di ogni responsabilità sulla terra, perciò tutti quelli che non vogliono l’anarchia e il terrore devono energicamente adoperarsi perché i nemici della religione non raggiungano lo scopo da loro così apertamente proclamato » Pio XI Divini Redemptoris

«Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace» (Pio X, E Supremi, n. 7).

Il Cuore della Madre ci richiama alla Conversione perchè non ci sarà pace e giustizia al di fuori del progetto Divino.  “A che giova guadagnare il mondo intero, se poi perdi la tua anima?” (Mc 8,36). Anche la nostra società sarà prediletta da Dio e otterrà la pace in una giusta prosperità, se torneremo ad osservare i suoi Comandamenti.

«Io non ti lascerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio». (Giugno 1917). Parole che la Vergine rivolge ad ognuno di noi.  il Cuore Immacolato di Maria non è solo un luogo di riposo, ma anche un mezzo dinamico per avvicinarsi a Dio. Come una guida saggia, Maria ci accompagna verso una più profonda unione con Dio, insegnandoci attraverso il Suo esempio di obbedienza, umiltà e amore.

Maria, nel Suo ruolo di Mediatrice, intercede per noi presso Dio, illuminando il cammino della fede e aiutandoci a superare gli ostacoli spirituali. Il Suo Cuore Immacolato ci invita a seguire il Suo esempio di fedeltà e di fiducia completa nel piano divino. Questo cammino non è sempre privo di difficoltà, ma il Cuore di Maria offre una direzione chiara e sicura, piena di speranza e di grazia.

“Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà” ci invita alla speranza, alla preghiera e alla conversione. Maria è la nostra Madre amorevole che ci guida verso il trionfo del bene sul male.

*O Cuore Immacolato di Maria, sii il mio rifugio nei momenti di difficoltà e la mia guida nel cammino verso Dio. Aiutami a crescere nella fede, nell'amore e nella speranza, e a seguire con fiducia la via che mi conduce alla Sua presenza eterna. Amen.*

 

Nell’immediato dopoguerra, su iniziativa promossa dalla Chiesa francese, si diffuse in Italia la *Peregrinatio Mariae*, inizialmente a livello locale (famosa è quella organizzata dalla Diocesi di Milano tra il 1947 e il 1949), e poi a livello nazionale. Nata come forma di ringraziamento alla Madonna per la fine della Seconda Guerra Mondiale, è sempre stata seguita con grandissima partecipazione emotiva.

Nella *Peregrinatio Mariae*, è la Madonna stessa che si fa "missionaria", andando incontro ai suoi figli. Maria "entra" nelle nostre case e ci presenta il Vangelo, portando alla predicazione, alla confessione, alla Celebrazione Eucaristica, insieme a manifestazioni come la processione, che raffigura un popolo in cammino che prega, canta e si rivolge a Maria Santissima, ognuno con le proprie attese che porta nel cuore affinché le presenti a suo Figlio Gesù.

È tradizione per i Padri Oblati di Maria Vergine e le Suore Oblate di Maria Vergine di Fatima partecipare e organizzare missioni popolari e mariane.
A Casape, il 22 - 23 Giugno, si è colta l’occasione per riprendere dopo tanto tempo queste manifestazioni, così care e fruttuose per il popolo di Dio.

Questo pellegrinaggio, in preparazione al Giubileo del 2025, porta con sé un messaggio di speranza e fiducia, incarnando il tema giubilare “Pellegrini di Speranza”. Il Simulacro della Vergine Maria di Fatima è stato portato a Casape da Padre Michele Babuin, rettore del Santuario N.S. di Fatima – San Vittorino, insieme a Suor Maria Rosa e Suor Milena della comunità delle Suore Oblate e dai collaboratori del Santuario.

Le due giornate mariane sono state animate da momenti di preghiera e affidamento alla Madre di Dio, coinvolgendo la comunità parrocchiale e radunando persone di tutte le età. Il titolo del Giubileo, “Pellegrini di Speranza”, riflette il messaggio di fiducia e speranza che la peregrinazione della Madonna di Fatima porta con sé. La figura della Vergine Maria, in questo itinerario spirituale, ci ricorda la sua disponibilità al progetto di Dio e ci ispira a essere pellegrini di speranza in tutte le circostanze della nostra vita, sapendo che il Signore continua a ripetere a ciascuno: “Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio”.  E dalle parole della Vergine a Fatima: “Non temere, il mio Cuore Immacolato sarà la via che ti condurrà a Dio”.

Questo pellegrinaggio non è stato solo un momento di devozione personale, ma un’opportunità per la comunità parrocchiale di rinnovare la propria fede e riscoprire il vero significato della speranza cristiana. Attraverso la preghiera, la riflessione e la condivisione fraterna, i fedeli hanno accolto l'invito di Maria a Cana: “Fate tutto quello che vi dirà”, invito che trova nel Messaggio di Fatima l’urgenza della conversione affinché il mondo ritrovi la via della vera pace e della fraternità.

"..Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?
- Sì, vogliamo.
- Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto.
Fu mentre pronunciava queste ultime parole (la grazia di Dio...) che aprì per la prima volta le mani, comunicandoci una luce così intensa, una specie di riflesso che da esse usciva e ci penetrava nel petto e nel più intimo dell’anima, facendoci vedere noi stessi in Dio, che era quella luce, più chiaramente di come ci vediamo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso intimo pure comunicatoci, cademmo in ginocchio, e ripetevamo col cuore:
- Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo nel Santissimo Sacramento.
Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse:
- Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra.» ( Fatima 13 Maggio 1917)

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