Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

Sono iniziati nel Santuario i lavori di rifacimento delle volte laterali del santuario, la demolizione e il ripristino del calcestruzzo ammalorato. Verrà fatta anche l'ispezione totale del santuario e la riparazione dei punti nei quali ci sono infiltrazioni d'acqua.

Questi lavori verranno a costare 65.000,00 euro.

La Provvidenza Divina mai abbandona.. Aiutaci a rendere sempre più bello la casa di N. S. di Fatima, Ella saprà come ricompensarti! Padre Michele Babuin omv rettore del Santuario.

* Per chi desidera effettuare un'offerta in bonifico o c c, ecco gli estremi del santuario: Santuario N. S. Di Fatima - Istituto Oblati di Maria Vergine  C/C postale  439018

Istituto degli Oblati di Maria Vergine - banca Intesa San Paolo  

IBAN: IT55G0306939450100000009531

 

La contemplazione adorante e amorosa del Salvatore dal costato aperto e dal cui cuore trafitto sgorgano sangue ed acqua è un dato costante nella storia della Chiesa, pur con accentuazioni diverse sia negli atteggiamenti interiori, sia nelle forme devozionali.
Nel tardo Medio Evo questa contemplazione porta a particolari atti di culto e, grazie ai Santi mistici- contemplativi, si passa gradualmente dall'attenzione alla piaga del costato di Gesù a quella del cuore. Se questa era una tendenza ormai presente nella Chiesa in diverse forme, dobbiamo, però, riconoscere che sono stati soprattutto S. Giovanni Eudes e S. Margherita Maria Alacoque a dare, con il loro instancabile zelo apostolico, a questa devozione verso il Cuore di Gesù una larghissima diffusione, che si è prolungata per circa due secoli nella religiosità popolare della Chiesa cattolica, fin quasi ad identificarsi con le pratiche più popolari di tale devozione.
Già Pio XII, però, nell'enciclica Haurietis aquas del 1956 segnalava alcuni segni di crisi di tali pratiche devozionali, tendenti spesso al sentimentalismo, ed indicava contemporaneamente le vie da seguire per un autentico rinnovamento. Scriveva infatti: “È nei testi della sacra Scrittura, della Tradizione e della Liturgia che i fedeli devono cercare di scoprire le sorgenti limpide e profonde del culto al Cuore di Gesù, se desiderano penetrarne l'intima natura e trarre incremento e alimento del loro religioso fervore” (H. A., n. 54).
Pertanto il rinnovamento teologico e pastorale, promosso dal Concilio Vaticano II, ha portato a proporre per un retto esercizio del culto al Sacratissimo Cuore non tanto un insieme di pratiche devozionali, ma una spiritualità molto ricca ed esigente, centrata nel mistero di Cristo dal Cuore trafitto, che è rivelazione piena del Dio-Amore e, contemporaneamente, donazione di amore totale, che va accolto, corrisposto e irradiato con tutta la nostra vita. Infatti, la contemplazione dell'amore di Dio nel Cuore di Cristo fa nascere nel cuore del credente il desiderio di una generosa risposta d'amore, come fu la vita di Cristo.
Un modo per dare forma concreta a questa esigenza di corrispondere a tanto Amore è la Consacrazione, in cui S. Margherita Maria, con la proposta di pratiche semplici e spontanee, ha saputo incarnare ed esprimere il desiderio profondo di donazione totale al Cuore di Gesù.
Pio XI nell'enciclica Miserentissimus Redemptor ne attesta la fondamentale importanza, riconoscendo che la Consacrazione personale “fra tutte le pratiche riferentesi al culto del Sacro Cuore è senza dubbio la principale”. E poi, esplicitando il senso di tale atto consacratorio, aggiunge “riconoscendo di aver tutto ricevuto dall'eterna carità di Dio , offrendoci al Cuore di Gesù, alla stessa eterna Carità offriamo noi stessi e tutte le cose nostre” (M. R., n. 8).
Parlando di Consacrazione personale, però, non dobbiamo dimenticare che ogni cristiano è già ontologicamente consacrato in virtù del Battesimo, che unisce il battezzato al Signore risuscitato e, per mezzo di Lui, lo rende partecipe dello Spirito e della relazione filiale con il Padre.
Sia nel I che nel NT si afferma chiaramente che non si può parlare di consacrazione come gesto spontaneo dell'uomo, al di fuori dell'iniziativa salvifica di Dio. Così, nel I Testamento troviamo passaggi come quelli espressi dal Deuteronomio: “Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio ti ha scelto per essere il suo popolo... Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti ... perché vi ama...
Riconoscete quindi che il Signore Dio è il vostro Dio, il Dio fedele” (Dt 7,6-9); e da Isaia: “Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.” (Is 43, 1). E anche nel NT è sempre Dio che predestina, chiama, giustifica e glorifica (Rm 8,30); è Lui che che rende i cristiani “santificati” (1 Cor1,2).
Tuttavia, nel 1° Testamento viene ugualmente ribadita l'esigenza da parte del Popolo amato di una risposta di amore totale. Celebre il testo di Dt 6, 4-5: “Ascolta Israele: ... Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze”; testo che ritorna anche in Dt 10,12; 11,13; 13,4; 30,6; e ripreso anche nel NT, tanto che Gesù stesso l'ha riconosciuto come il primo e più grande dei comandamenti (Mc 12,30).
Negli stessi testi apostolici che insistono con forza sulla iniziativa di Dio nel consacrare e santificare i battezzati, viene affermato con uguale forza che a questa consacrazione ontologica deve corrispondere una consacrazione personale e vitale a Dio, espressa in termini di culto esistenziale. I “santificati in Cristo Gesù” sono “chiamati ad essere santi” (1 Cor 1,2), cioè a trasformare la propria vita in un dono totale e offerta gradita a Dio, come indicato da S. Paolo in Rm 12,1: “Vi esorto, dunque, fratelli, per la misericordia di Dio a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale”.
Nella vita di consacrazione Gesù rimane la sorgente e il modello paradigmatico ed è sul suo esempio e in virtù della sua offerta sulla croce, che i discepoli sono abilitati a consacrarsi nel dono totale di sé. Lo stesso Gesù, consacrato da Dio in Spirito Santo e potenza (Atti 10,38), diviene a sua volta termine immediato della consacrazione dei fedeli, i quali devono vivere non per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro (2 Cor 5,15).
Vediamo bene, dunque, che la Consacrazione al Cuore di Gesù è un atto denso di impegno vitale, che si esprime in un profondo e libero abbandono di sé per una donazione pura e totale. Nella stessa luce, derivante dalla meditazione attenta ed approfondita delle Scritture, è da intendersi il significato teologico e spirituale della “riparazione”, che è una caratteristica essenziale della spiritualità del Cuore di Gesù. La “riparazione del peccato”, infatti, rappresenta la realizzazione del disegno eterno dell'amore misericordioso del Padre. È Lui che “ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito” (Gv 3,16); e lo ha mandato “non per condannare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui” (Gv 3, 17).
Una tale riparazione è l'opera meravigliosa della misericordia divina, compiuta dal Figlio, Cristo Gesù, che ha donato la sua vita per il suo grande amore per il Padre e per l'umanità peccatrice, chiamata a salvezza. È Lui l'unico mediatore tra Dio e gli uomini (1Tm 2,5); e non c'è altro nome sotto il cielo dato agli uomini, nel quale sia possibile la salvezza (Atti 4,12).
Tuttavia, in forza della fede e del battesimo, anche noi partecipiamo alla vita filiale del Cristo risorto , “figli nel Figlio”, e quindi, animati e rinnovati dalla Grazia, partecipiamo anche alla sua offerta riparatrice.
Parlare di “riparazione”, allora, vuol dire riconoscere che anche a noi è possibile, in Cristo, fare qualcosa per ostacolare la presenza del peccato nel mondo e collaborare alla salvezza dei fratelli.
A noi, che umilmente riconosciamo la nostra naturale fragilità, le nostre debolezze, i nostri egoismi e il nostro stesso peccato, un tale compito appare impossibile, superiore alle nostre povere forze. Eppure, è Cristo stesso che ci dona la sua medesima missione: “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” (Gv 20,21). Andate, annunciate il vangelo, battezzate... (cf Mt 28,19).
Siamo invitati, dunque, a porre tutta la nostra fiducia nella Grazia di Dio, che dobbiamo accogliere con cuore indiviso, convinti che senza di Lui noi non possiamo fare nulla (cfr Gv 15,5).
Strettamente collegato alla Consacrazione al Cuore di Gesù, è da considerare l'Affidamento alla Vergine Santissima. Anche in questo caso, non è da porre in primo piano la nostra decisione personale, ma piuttosto l'azione del Redentore che dalla croce offre all'apostolo Giovanni quanto ha di più prezioso: la sua stessa Madre, Maria.
Siamo, dunque, invitati ancora una volta a metterci sotto la croce, non da soli, ma accompagnati dalla Santa Madre, per penetrare con Lei nell'abisso dell'amore di Dio per l'uomo e sentirne tutta la forza rigeneratrice. Ed è proprio ponendoci accanto a Maria sotto la croce, che potremo sentire come rivolte a noi le parole di Gesù alla Madre e al discepolo amato: “Vedendo la madre e lì accanto a lei, il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figio! Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre!” (Gv 19,26-27).
Il Vangelo, poi, continua, dicendo che “da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”, o, per essere maggiormente fedeli al testo originale (eis ta idia), dovremmo tradurre “la accolse fra i suoi propri beni”. Tale espressione, più che l'aspetto materiale, evoca la dimensione spirituale di tale accoglienza, cioè del nuovo legame che si instaura fra Maria e Giovanni, il discepolo amato. Nell'atto di Affidamento alla Vergine ciò che spetta più specificamente a noi, che ci identifichiamo con il discepolo amato, è proprio l'Accoglienza della Madre, con tutta la ricchezza di atteggiamenti spirituali che il termine giovanneo comporta.
Considerando tutta la densità di impegno vitale che l'atto di Consacrazione al Cuore di Gesù richiede, è chiaro che esso non può essere qualcosa di improvvisato. È necessario, perciò, prepararvisi attraverso un itinerario di maturazione, che conduca ad una scelta libera, consapevole e piena.
In tale itinerario un ruolo fondamentale è rappresentato dall'accoglienza grata del dono della Madre. Accogliere Maria nella nostra casa, fra i nostri beni più preziosi, significa imparare da Lei le disposizioni giuste per penetrare nel Cuore del Figlio: disposizione interiore all'ascolto, atteggiamenti di generosità, umiltà, gratitudine.
Accogliendo Maria, è come se entrassimo nel suo grembo, quel grembo che ha portato e in cui si è formato Gesù, perché anche noi possiamo essere plasmati come figli e poter giungere ad affermare insieme con l'Apostolo : “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20).
In questo cammino, dunque, non siamo soli: la Vergine della tenerezza ci è vicina con il suo dolce amore di Madre.

Il 13 luglio 1917, la Madonna apparve per la terza volta ai tre pastorelli di Fatima ai quali, come prima cosa, rinnovò l’appuntamento per il giorno 13 del mese successivo. E raccomandò di continuare a recitare il Rosario tutti i giorni in onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra. Preannunciò inoltre che a ottobre avrebbe rivelato chi era e avrebbe mostrato un segno a conferma della sua venuta. 

Dalle memorie di Lucia: «- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    

{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.

Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

I segreti sono un’unica visione in tre parti mostrata dalla Madonna ai tre pastorelli

La rivelazione, nella sua totalità, riguarda scenari dell’umanità intera. La prima parte è una terribile visione dell’Inferno “…un grande mare di fuoco” e suor Lucia dice che durò poco altrimenti sarebbero morti di terrore e paura. La seconda parte fa riferimenti sconvolgenti agli equilibri tra nazioni e annuncia la Seconda guerra mondiale, “una guerra peggiore di quella che sta per finire” insieme ad un tempo di fame e persecuzioni per la Chiesa e il Papa. La Madonna chiese la consacrazione della Russia al Cuore immacolato per evitare che i suoi errori si spargessero nel Mondo promuovendo altre guerre e persecuzioni dove “i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre soffrirà molto e varie nazioni saranno distrutte”. Annuncia però anche un tempo in cui il Cuore Immacolato trionferà e ci sarà la pace nel Mondo. 

La Madonna aveva annunciato l’inizio della Seconda guerra mondiale dopo “La notte illuminata di una luce sconosciuta”: la notte tra il 25 e il 26 gennaio 1938 in molte nazioni dell’Europa centrale molti videro un’aurora boreale. Diversi Papi hanno fatto varie consacrazioni del mondo intero al Cuore Immacolato della Madonna, a partire da Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II. Il 13 ottobre 2013 Papa Francesco ha consacrato per la prima volta sotto il suo pontificato, il mondo al Cuore Immacolato di Maria e il 25 marzo 2022 ha consacrato la Russia e L’Ucraina proprio davanti alla statua di Nostra Signora di Fatima venerata nel nostro Santuario e che venne portata proprio in quell'occasione nella basilica di  San Pietro dove il Santo Padre ai suoi piedi pronunciò l'Atto di Affidamento.

Il 13 Luglio qui al Santuario si è svolta la consueta processione mariana con i flambeaux, la recita del rosario e la santa Messa nel ricordo di questa apparizione dove la Vergine permise ai tre bambini di sollevare il velo del futuro. La celebrazione è stata presieduta da Sua Ecc. Mons José Rodríguez Carballo, Arcivescovo, segretario del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

Un futuro denso di nubi minacciose, ma anche colmo di speranza una speranza fondata sulle parole della Vergine; Il mio Cuore Immacolato trionferà! Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa”. Per concludere, il messaggio di Fatima ci dà speranza in questo mondo lacerato dall’odio, dall’egoismo e dalla guerra. Satana non trionferà, e i suoi piani malvagi verranno ostacolati dal Cuore Immacolato di Maria. Ci potrà essere sofferenza nel prossimo futuro, ma se ci aggrappiamo a Gesù e a Sua Madre usciremo vittoriosi.

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Appello. 

Gli Oblati di Maria Vergine e le Suore Oblate di Maria vergine di Fatima che svolgono il loro ministero al santuario, desiderano che questo luogo, nel quale possiamo sperimentare la vicinanza del Signore e la tenerezza di Maria, possa sempre meglio offrire un servizio di accoglienza, di celebrazioni liturgiche curate che favoriscano l’incontro con il Signore, di espressione di misericordia mediante il sacramento della Riconciliazione, di formazione e di accompagnamento personale. Ma ABBIAMO BISOGNO DI NUOVI VOLONTARI NEI VARI AMBITI che si sostengano in questo servizio, disposti ad aiutarci sia nella gestione concreta degli ambienti (pulizie, manutenzione del santuario e del giardino), sia nell’ambito liturgico (lettori, servizio all’altare, cantori) e tecnico. Per questo chi desidera dare del proprio tempo per questo importante servizio può dare il proprio nominativo a Padre Michele o alla sacrestia del santuario. Il Signore, nella sua bontà, vi ricompenserà con le sue grazie per questo servizio che fate a favore del popolo di Dio.

Dal primo di Luglio le Sante Messe avranno il seguente orario;
- Feriale ore 7,00 - 8,30 - 10,00 - 19,00 
- Festivo 7,00 - 8,30 - 10,00 - 12,00 - 17,30 - 19,00.

-Le Celebrazioni saranno trasmesse su Tv2000 tranne la Messa feriale delle 10,00 e la Messa festiva delle 12,00 e 17,30.

«- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    
{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.
Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

Memorie di Suor Lucia, pp. 172-174 (IV Memoria); la sezione entro le parentesi quadre fa parte dell’interrogatorio del parroco, del 14 luglio1917, in Documentação Crítica de Fátima. I, pp 13-15; la sezione entro le parentesi graffe costituisce la famosa terza parte del segreto di Fatima (Memorie di Suor Lucia, p. 209).

 -Ore 21,00; Narrativa dell'Apparizione
-Processione mariana con i flambeaux e recita del rosario
-Segue Santa Messa
-Presiede Sua Eccellenza Mons. José Rodríguez Carballo, arcivescovo segretario Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

«Maria viene a noi come la madre, sempre disponibile ai bisogni dei suoi figli. Attraverso la luce che emana dal suo volto, è la misericordia di Dio che traspare. Lasciamoci toccare dal suo sguardo: esso ci dice che siamo tutti amati da Dio, mai da Lui abbandonati! Maria viene a ricordarci che la preghiera, intensa e umile, confidente e perseverante, deve avere un posto centrale nella nostra vita cristiana. La preghiera è indispensabile per accogliere la forza di Cristo». Benedetto XVI

Ore 16,00 - Incontro guidato da Padre Mauro Oliva omv - Sala Cuore Immacolato di Maria

11 Giugno 2023

Corpus Domini

-Sante Messe ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 17,30 - 19,00 - rosario 17,00

-Processione Eucaristica all'interno del piazzale del Santuario dopo la Santa Messa delle ore 17,30

Corpus Christi, in latino, Corpo di Cristo, è una delle festività più importanti della Chiesa cattolica perché celebriamo la presenza di Cristo nell'Eucaristia. In questo giorno, i fedeli celebrano l'istituzione dell'Eucaristia, avvenuta il Giovedì Santo, durante l'Ultima Cena. Quando Gesù Cristo trasformò il pane e il vino nel suo corpo e nel suo sangue e invitò gli apostoli alla comunione con lui.
In questo giorno proclamiamo e rafforziamo la nostra fede nella presenza di Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento con l'adorazione pubblica, ed è per questo motivo che le celebrazioni della festa del Corpus Domini prevedono processioni per le strade e i luoghi pubblici in cui, il Corpo di Cristo viene esposto e accompagnato da folle di fedeli.
Il Corpus Domini è una festa mobile, inclusa nel calendario liturgico. Come tale, La festa del Corpus Domini si celebra sessanta giorni dopo la domenica di Pasqua. Si celebra il giovedì o la Domenica successivi alla solennità della Santissima Trinità.
San Josemaría Escrivá de Balaguer ci ricorda che nella festa del Corpus Domini, noi cristiani meditiamo insieme sulla profondità dell'amore del Signore, che lo ha portato a rimanere nascosto sotto le specie sacramentali. "Vorrei che prendeste in considerazione tutto questo, prendere coscienza della nostra missione di cristiani, volgere lo sguardo verso la Santa Eucaristia, verso Gesù che, presente in mezzo a noi, ci ha costituiti come sue membra. Siete il corpo di Cristo e le membra sono unite ad altre membra. Il nostro Dio ha deciso di rimanere nel Tabernacolo per nutrirci. Gesù è il seminatore, il seme e il frutto della semina: il Pane della vita eterna." E continua "Questo miracolo continuamente rinnovato della Santa Eucaristia ha tutte le caratteristiche del modo di agire di Gesù.. Dio perfetto e uomo perfetto, Signore del cielo e della terra, si offre a noi per il nostro sostentamento nel modo più naturale e ordinario.”
 Nel Sacramento dell’Eucaristia troviamo la sorgente del nostro esistere e della nostra comunione con Cristo, e in Lui troviamo la forza per essere suoi testimoni, “lievito”, “luce e sale” per il mondo.
Dal nostro rapporto con l’Eucaristia, comprendiamo il senso dell’espressione del Deuteronomio: “..[Il Signore] ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.» (Dt 8,3). Nell’incontro con il Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia, il credente non solo forgia la sua fede, ma è continuamente stimolato a cercare, comprendere ed attuare il bene secondo Dio, che è il bene libero da ogni riserva personale e da ogni egoismo.
San Francesco d’Assisi nella sua lettera a tutto l’Ordine scrive: “Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti, e siate santi perché Egli è santo… Grande miseria sarebbe, e miseranda meschinità se, avendo lui così presente, vi curaste di qualunque altra cosa che esista nel mondo intero. Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. O ammirabile altezza e degnazione stupenda! O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi, per la nostra salvezza, sotto poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi trattenete per voi, affinché totalmente vi accolga Colui che totalmente a voi si offre.”
“..Senza illusioni, senza utopie ideologiche, noi camminiamo per le strade del mondo, portando dentro di noi il Corpo del Signore, come la Vergine Maria nel mistero della Visitazione. Con l’umiltà di saperci semplici chicchi di grano, custodiamo la ferma certezza che l’amore di Dio, incarnato in Cristo, è più forte del male, della violenza e della morte. Sappiamo che Dio prepara per tutti gli uomini cieli nuovi e terra nuova, in cui regnano la pace e la giustizia – e nella fede intravediamo il mondo nuovo, che è la nostra vera patria. Anche noi ci mettiamo in cammino: con noi c’è Gesù Eucaristia, il Risorto, che ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Grazie, Signore Gesù! Grazie per la tua fedeltà, che sostiene la nostra speranza. Resta con noi, perché si fa sera. “Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi; nutrici, difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi!”. Benedetto XVI

Il mese di Maggio è una devozione popolare antica e molto sentita, dedicato tradizionalmente alla Madonna con vari momenti di preghiera. Dalle processioni ai pellegrinaggi nei Santuari, alla recita del Rosario, preghiera così tanto raccomandata  in questo tempo così particolarmente difficile. La guerra, e una crisi economica che sta mettendo in difficoltà tante famiglie.

Al Santuario, dopo la crisi pandemica, il mese di Maggio, è stato particolarmente ricco di iniziative, dalla recita del rosario, alla giornata Diocesana del malato, dalla Veglia di Pentecoste alla novena in onore della Madonna di Fatima e dal Triduo predicato da Padre Mauro Oliva che ci ha introdotto alla festa di Nostra Signora del Rosario di Fatima. Un tredici piovoso ma molto partecipato e ricco di fede. La forte presenza dei fedeli alla processione serale ha messo in evidenza l'autenticità dell’amore per Gesù e della Madre sua, motore che ha spinto centinaia di pellegrini ai piedi della Vergine Maria.

Con un cuore colmo di redenzione, animato dallo spirito della beatitudine e della lode al Signore, ha fatto si che questo mese fosse segnato da ricchi momenti liturgici, di preghiera, di eventi sociali e di incontri per conoscere il Signore. Un intenso mese di maggio dunque, che ha dato il via anche alla prima rassegna corale di canti mariani e che ha visto la  partecipazione del Coro del Santuario, del Coro dei bambini della “Schola Maria Immacolata” e del Coro della Parrocchia di san Romano martire. Un evento, che ci ha voluto parlare con i canti la presenza costante della Madonna se pur in modo diverso, ma che sempre ci riporta all’amore verso il Suo Figlio Gesù, elemento questo che accomuna tutte le varie e molteplici storie mariane.

 Il 31 Maggio la Veglia mariana con la preghiera per il Sinodo e con il bruciare i biglietti che nel corso dell’anno i fedeli hanno scritto chiedendo aiuto ed intercessione alla Vergine Maria, ha concluso questo mese.  Invocazioni, canti, rosario, attraverso le quali la comunità ha chiesto  la protezione della Madre della Chiesa e della Madre di tutta l'umanità.

« Maria – scrive papa Montini – è pur sempre strada che conduce a Cristo. Ogni incontro con lei non può non risolversi in un incontro con Cristo stesso». Anche papa Montini attribuiva una straordinaria importanza al Rosario recitato in famiglia: «Non v’è dubbio – scriveva – che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci ‘preghiere in comune’ che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia l’espressione più gradita». (Marialis Cultus 53).

Questo è il compito straordinario di Maria, prenderci per mano, anche se piccoli e affaticati, ed accompagnarci da suo Figlio Gesù.  Abbiamo vissuto questo mese con fede e devozione, continuiamo a vivere con responsabilità rimanendo assidui nell'ascolto della Parola di Dio, nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.

 “Il Mio Cuore Immacolato trionferà” disse la Madonna a Fatima, parole cariche di speranza. A Dio tutto è possibile, basta una piccola fessura del cuore che si apre e cambia la vita. La preghiera non cambia Dio a forza di parole, la preghiera cambia i cuori e li converte a Dio perché finalmente accolgano i suoi doni. Il dono di Dio è lo Spirito che con l’amore guarisce il mondo dall’odio. Il Fiat di Maria ha cambiato il mondo, cosi il nostro Fiat può trasformare le strade piene di odio in strade lastricate d’amore.

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