Articoli filtrati per data: Sabato, 07 Giugno 2025
Siamo un piccolo tassello di un mosaico più grande, la Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, una famiglia religiosa di diritto pontificio nata a Torino nel 1816 dall’ispirazione di P. Pio Bruno Lanteri, (1759-1830). Mossi da una profonda spiritualità, P. Lanteri e i primi fratelli congregati hanno intrapreso un cammino per contribuire all’edificazione del Regno di Dio nel loro tempo storico.
Impregnato da una fede profonda in Dio e una grande devozione filiale verso Maria Santissima, P. Lanteri ha capito che Dio lo chiamava a creare un’unione di sacerdoti e fratelli con ampi scopi al servizio della Chiesa. Non senza difficoltà, egli è riuscito a fondare una Congregazione approvata dalla Chiesa con caratteristiche (carismi) che lui e i suoi compagni ritenevano importantissimi per la Chiesa stessa. L’approvazione Apostolica nel 1826 ne è stata la confermazione.
Il nostro carisma si centra nell’annuncio della Parola di Dio attraverso la predicazione, l’amministrazione dei Sacramenti e offrire gli esercizi spirituali secondo la tradizione lanteriana, sia in privato che in gruppi o anche sotto forma di missioni popolari. Inoltre, gli Oblati si dedicano specialmente all’accompagnamento spirituale e al sacramento della confessione, promuovono la diffusione della buona stampa, che oggi si estende anche nel mondo digitale. Collaborano con il clero locale nelle diverse diocesi in cui si trovano e aiutano le persone a fare esperienza della bontà, del perdono e della misericordia di Dio, sotto la materna protezione di Maria, che P. Lanteri stesso ha chiamato Madre e Fondatrice della nostra famiglia religiosa.
La nostra umile presenza nel mondo cerca di contribuire all’edificazione del Regno anche attraverso l’apostolato missionario. Ci impegniamo a essere fedeli al magistero della Chiesa, attenti ai segni dei tempi e alle ispirazioni dello Spirito Santo. Attraverso queste pagine, desideriamo condividere con voi il nostro carisma, le nostre attività e il nostro impegno nel servizio alla Chiesa e alla comunità. Troverete informazioni sulla nostra storia, sulle nostre opere, sulla nostra spiritualità e su come potete unirvi a noi nel cammino di fede.
Siamo consapevoli che questo sito da solo non basta per trasmettere completamente l’essenza della nostra missione, ma speriamo che possa essere un punto di incontro virtuale in cui poter condividere le nostre esperienze e rispondere alle vostre domande. Vi invitiamo a esplorare il sito, a contattarci se desiderate ulteriori informazioni e a unirvi a noi nel nostro cammino di fede. Insieme, possiamo edificare la Chiesa nel mondo di oggi, seguendo le orme del nostro fondatore, P. Pio Bruno Lanteri, e sotto la materna protezione di Maria Vergine. Un ringraziamento particolare a P. Nicola che ha curato e sta curando la progettazione del sito ed il reperimento del materiale da inserire. (Sito internet della provincia degli omv. Roberto Jokanovic rettore Provinciale)
Il fondatore. Il Venerabile padre Pio Bruno Lanteri
Il Venerabile P. Pio Bruno Lanteri nacque il 12 maggio 1759 a Cuneo in una famiglia di buona tradizione cristiana. Aveva solo quattro anni quando perse la mamma. Affidato dal padre a Maria Ss.ma, egli maturerà progressivamente una forte devozione ed amore verso di Lei. Amante della solitudine e del silenzio a diciassette anni decise di entrare nella Certosa di Pesio, vicino Cuneo; il padre molto a malincuore accolse la sua richiesta. Avrebbe preferito per lui studi di matematica o di qualche altra scienza in cui riteneva il figlio fosse particolarmente portato. Il giovane Bruno fu accompagnato dal padre alla Certosa ma capì presto che la vita certosina non era la sua vocazione e che sarebbe diventato prete diocesano. Durante gli studi a Torino egli incontrò il sacerdote svizzero Nicholas Von Diessbach. Sotto la sua guida sviluppò un grande amore per il Papa e comprese il valore dell’insegnamento della Chiesa. Conobbe altresì le opere e la spiritualità dell’allora beato Alfonso Maria de’ Liguori, di cui il Von Diessbach era un grande estimatore e divulgatore. Nel 1781, all’età di ventidue anni, fu ordinato diacono e, l’anno successivo, sacerdote nella cappella dell’Immacolata Concezione di Maria a Torino.
Nei trenta anni seguenti Lanteri svolse il suo intenso ministero in Piemonte ed altre zone d’Europa, Francia in particolare. Tali anni costituirono un lungo periodo turbolento, sia nella società che nella Chiesa. Lo spirito della rivoluzione francese nella sua componente fortemente anticristiana era in continua espansione. Fra quanti continuavano a mantenere la pratica religiosa, l’eresia giansenista voleva attenuare la verità dell’amore incondizionato di Dio per l’uomo, mentre altre ideologie minavano l’autorità del Papa. Con il Von Diessbach, ex gesuita, Lanteri fece gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio ed imparò a vivere una profonda esperienza della misericordia di Dio. Divenne un ardente testimone di tale misericordia attraverso un intenso e pluriforme apostolato. A sua volta fu guida di Esercizi spirituali, personalizzati in particolare, incoraggiò le missioni parrocchiali, svolse un’intensa attività come direttore spirituale e confessore; si adoperò con forza alla diffusione della stampa cattolica senza trascurare l’assistenza dei bisognosi.
In tali attività fu sempre attento a guidare le persone “alla verità nella carità”, esprimendo una sincera cordialità verso tutti. In questo aveva ben compreso l’insegnamento di San Francesco di Sales, un altro santo di cui conosceva bene scritti e spiritualità e che lo convinsero ad un grande impegno nella valorizzazione e formazione dei laici. Infatti fu centrale nell’apostolato lanteriano la collaborazione di alcuni gruppi composti sia da laici che da laiche, chiamati Amicizie cristiane. Questi gruppi, come altri composti da sacerdoti e chierici chiamati Amicizie Sacerdotali, erano nati dall’ispirazione di P. Von Diessbach. Le Amicizie, soprattutto quelle laicali, furono qualcosa di nuovo per i tempi; ai propri aderenti proponevano una seria vita spirituale, la conoscenza delle realtà del proprio tempo, l’impegno a promuovere la cultura cattolica con la diffusione di libri ed opuscoli. Padre Lanteri fece parte di questi gruppi per tutta la sua vita e ne fu spesse volte il responsabile.
Nel 1814, tre zelanti sacerdoti di Carignano chiesero di incontrarlo. Essi erano molto impegnati nel rivitalizzare la comunità ecclesiale gravemente ferita nel periodo napoleonico. Avendo bisogno di alcuni consigli per il loro ministero si rivolsero al Lanteri che condivise le proprie intuizioni ed esperienze sia spirituali che apostoliche. Essi, non solo accolsero quanto suggerito ma gli chiesero di mettersi alla loro guida. Padre Lanteri accettò ed affidò il gruppo alla Vergine Maria, che sempre chiamò Fondatrice e Maestra. Così gli Oblati di Maria Santissima, come allora si chiamavano, ebbero inizio nel 1816 come congregazione diocesana. Questo piccolo gruppo, a causa di gravi ostacoli, si sciolse presto, ma Lanteri e gli altri continuarono con impegno il loro ministero. Mentre era in ritiro, egli sentì molto forte l’ispirazione a rifondare la Congregazione. Gli Oblati della Vergine Maria ricevettero l’approvazione pontificia da Leone XII l’1 settembre 1826. P. Lanteri moriva quattro anni dopo, il 5 agosto 1830.
La Congregazione
Dopo la morte di P. Lanteri gli Oblati svolsero un’intensa attività di predicazione e pur restando un numero limitato di confratelli fondarono comunità in un esteso spazio territoriale in Italia ma anche fuori della penisola, in base anche alle necessità e richieste della Chiesa universale.
Nello spirito e nel solco tracciato da P. Lanteri vennero fondate istituzioni per la formazione ecclesiastica (Torino e Nizza), ci si aprì alla missione all’estero (Birmania: 1837-1872), e dalla metà del secolo scorso in poi, sono state fondate comunità in Austria, Francia, Argentina, Brasile, Stati uniti. Più recentemente sono sorte promettenti comunità nelle Filippine ed in Nigeria.
Tutto questo superando aspre difficoltà legate a vicende storiche in cui l’Istituto periodicamente si è venuto a trovare e a vicende interne all’Istituto stesso che ne hanno messo a dura prova l’esistenza. Una ritrovata serenità ed una nuova dimensione interculturale fanno ben sperare per il futuro.