Articoli filtrati per data: Martedì, 27 Aprile 2021

I tre pastorelli sono nati e cresciuti ad Aljustrel, piccola frazione di Fatima. Al tempo delle apparizioni, Lucia Dos Santo ha 10 anni, mentre i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto, rispettivamente 9 e 7 anni.

La piccola Giacinta ebbe un amore speciale al Cuore Immacolato di Maria, ed era solita dire “Dio ci concede le grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria”.

La Madonna le aveva annunciato che avrebbe sofferto molto ed infatti la piccola si ammalò di una pleurite purulenta. Dovette essere ricoverata in ospedale e qui, proprio come le aveva preannunziato la Madonna, la sera del 20 febbraio morì da sola senza nemmeno ricevere il Viatico. Aveva appena 7 anni. La piccola Giacinta ebbe pure un amore speciale per il Papa e lo ricordava nelle sue ferventi preghiere. Nell’anno 1981, Giovanni Paolo II, pellegrino a Fatima, dopo il suo attentato volle pubblicamente ringraziare ed esprimere riconoscenza per le preghiere che la piccola Giacinta aveva fatto a suo tempo per la persona del Papa.

Francesco era il fratellino di Giacinta. Era un bambino silenzioso che amava rimanere ore e ore seduto davanti al Tabernacolo a pregare “Gesù nascosto” come familiarmente lo chiamava.

Gli piaceva consolare Gesù. Anche lui sarà portato in Cielo prestissimo all’età di soli 9 anni, dopo una malattia con febbre altissima, la cosiddetta febbre spagnola. Durante la malattia, pur avendo fortissimi mal di testa, non tralasciò mai la recita del Rosario.

Lucia ha avuto la grande missione di custodire e diffondere nel mondo il Messaggio di Fatima. Entrata in convento giovanissima per custodire la sua identità di veggente, accolse per prima le parole dell’Angelo e della Madonna ed obbedì in tutto al compito ricevuto.

Il 10 dicembre 1925 nella sua cella di convento ebbe una nuova visita della Madonna che le mostrò un Cuore circondato di spine e la invitò a  consolare il Suo Cuore attraverso la Pratica dei Primi Sabati, con la Comunione riparatrice e la recita del S. Rosario.

Lucia prima di entrare in un convento di clausura a Coimbra, si recò per l’ultima volta ai luoghi delle apparizioni e indicò i punti esatti dove erano avvenuti quegli eventi tanto straordinari. In convento condusse una vita tutta dedita a Dio e alla missione ricevuta dal Cielo. Ha avuto il privilegio di incontrare dapprima il Papa Paolo VI, pellegrino a Fatima nel 1967, poi più volte Giovanni Paolo II. Durante la sua lunga esistenza terrena espresse più volte il desiderio di essere sepolta un giorno accanto ai cuginetti che tanto amava e così è stato. Il suo corpo riposa ora nella Basilica di Fatima. Il giorno 13 febbraio 2005 si è aperto ufficialmente il Processo per la Beatificazione.

27 Aprile 2021

Indulgenza Plenaria

Il 13 ottobre 2009, S. Ecc. Rev.ma Mons. Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli, ha reso noto che il Santuario Nostra Signora di Fatima in San Vittorino è stato associato con “speciale vincolo spirituale” alla Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma e reso partecipe delle sue indulgenze.
Per questo speciale vincolo, la Penitenzieria Apostolica, in nome del Santo Padre Benedetto XVI, ha concesso “in perpetuum” al Santuario il beneficio spirituale della Indulgenza Plenaria per tutti i fedeli che, veramente pentiti, partecipano devotamente ad una sacra celebrazione o almeno recitano la preghiera del Padre nostro e del Credo e adempiono alle consuete condizioni richieste (Confessione Sacramentale, Comunione Eucaristica e preghiera per il Papa).
Tale indulgenza plenaria potrà essere ricevuta:

  • nel giorno della festa della Basilica di Santa Maria Maggiore (5 agosto);
  • nel giorno della festa titolare del Santuario (13 maggio);
  • nelle solennità liturgiche della Beata Vergine Maria;
  • una volta all’anno nel giorno scelto liberamente da ciascun fedele;
  • ogni volta che vi sarà un pellegrinaggio comunitario fatto con devozione.

La statua in marmo bianco, posta nel viale che conduce al Santuario, raffigura il Venerabile Padre Pio Bruno Lanteri.

E’ il fondatore della Congregazione degli OMV. Egli nacque a Cuneo in Piemonte il 12 maggio 1759 e nel 2009 ricorre il 250° anniversario della sua nascita. Rimasto orfano di madre a soli quattro anni, suo padre, uomo di grande fede e carità, lo portò davanti ad un quadro raffigurante Maria Santissima, dicendogli:  “- Bruno, la Madonna sarà la tua Mamma!”.

Questo rapporto speciale con Maria segnerà davvero tutta la sua vita. Sentendosi chiamato al sacerdozio, prima della sua ordinazione, si offrì come schiavo perpetuo alla Beata Vergine, come era conosciuta questa pratica di devozione mariana. Divenuto sacerdote, nel tempo della Rivoluzione francese e del dominio di Napoleone, si dedicò alla guida delle anime con la predicazione degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio. Cercò di unire sempre più il clero e il popolo di Torino e del Piemonte, operando in difesa della fede e del papa Pio VII perseguitato, con la diffusione di buoni libri e dei Gruppi di Laici Cristiani, sotto la protezione di Maria, che egli invocava come “Vincitrice di tutti gli errori”. Per questo fu anche lui perseguitato ed esiliato.

Egli morì a Pinerolo (vicino Torino) il mattino del 5 agosto 1830 all’età di 71 anni, contemplando la Madre del Signore, che gli poggiava sul petto il suo Figlio Gesù. Al termine della sua vita potè dire queste consolanti parole: “Io quasi non ho conosciuto altra madre che Maria Santissima e non ho ricevuto in tutta la vita altro che carezze da una si buona Madre”. E ai suoi padri oblati volle lasciare come testamento queste ultime parole: “Amatevi, amatevi gli uni gli altri, e siate sempre uniti a costo di qualunque sacrificio”.

Per continuare il suo zelo apostolico P. Lanteri fondò la Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, che già un secolo prima delle apparizioni di Fatima, promuoveva la devozione e la consacrazione dei fedeli a quel solenne avvenimento che fu la Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria nel 1959.

Sull’esempio del Lanteri gli OMV hanno sempre nutrito un amore particolare al Papa e al Magistero della Chiesa promuovendo il ministero della Parola, il ministero della misericordia e l’accompagnamento spirituale, la formazione del clero e dei laici, attraverso le Amicizie Lanteriane l’evangelizzazione della cultura e l’apostolato missionario.

La Congregazione si diffuse all’inizio rapidamente non solo in Italia, ma anche portando il carisma originario in terra di missione come la Birmania e l’India. Oggi la Congregazione è presente in molte nazioni come ad es. in Francia, in Austria, negli USA, in Brasile, in Africa, nelle Filippine.

I Padri OMV  officiano pastoralmente il Santuario e la Casa di Spiritualità ad esso annessa con la collaborazione delle suore OMVF.

Il Venerabile Bruno Lanteri invita il pellegrino alla preghiera e dice a tutti coloro che gli passano davanti il segreto della sua vita: “Pensa a Maria, invoca Maria!”.

Nell’anno 1965 il Lanteri è dichiarato Venerabile. Chiediamo la sua intercessione per ottenere grazie e miracoli e attendiamo fiduciosi la sua Beatificazione

La progettazione iniziale della Cappella risale all’anno 1964 ad opera dell’architetto Giannone. Nel 1989 fu poi ristrutturata ad opera della Badessa delle Suore Clarisse di Fara Sabina e dedicata ai Beati Giacinta e Francesco. La Cappella, piccola e silenziosa, è adibita a luogo di preghiera per singole persone o gruppi poco numerosi.

Il portale di bronzo, su idea di una Suora omvf, è opera dello scultore Gabriele Iagnocco e riproduce alcuni momenti importanti degli eventi di Fatima. Vi è raffigurato l’Angelo dell’Eucaristia in ricordo delle apparizioni ai tre bambini alla grotta del Cabeco.

Sul lato sinistro si staglia la figura della Vergine Maria con le mani aperte: il fascio di luce proiettato verso il cielo, significa la prematura morte dei piccoli Francesco e Giacinta, mentre il fascio di luce verso la terra è segno delle parole rivolte a Lucia: “Dio vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare”.

La Madonna le rivela la Devozione dei primi 5 Sabati del Mese e chiede la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato.  

Sul fianco destro emerge la figura del Papa Giovanni Paolo II che è stato particolarmente legato a Fatima.

Dopo l’attentato del 13 maggio 1981 in piazza S. Pietro, Giovanni Paolo II nell’anno successivo si è recato a Fatima per ringraziare la Vergine di averlo salvato e ha voluto donare il proiettile che lo aveva colpito, incastonandolo nella Corona della Statua esposta nella Cappellina.
Il 25 marzo 1984, Giovanni Paolo II, ha invitato tutti i vescovi cattolici ad unirsi a lui e ha rinnovato l’atto solenne e ufficiale di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Giovanni Paolo II,  per la terza volta pellegrino a Fatima, il13 Maggio 2000 ha dichiarato Beati Francesco e Giacinta e ha permesso la rivelazione della Terza parte del Segreto di Fatima.

Il Papa Benedetto XVI nel 2007 si è espresso con queste parole: - Mi piace pensare a Fatima come scuola di fede con la Vergine Maria per Maestra: là Ella ha istituito la sua cattedra per insegnare ai piccoli veggenti e poi alle moltitudini le verità eterne e l’arte di pregare, credere e amare”.

Fatima celebra l’Amore Misericordioso di Dio e il Messaggio è per ciascuno di noi:

  • invito alla preghiera;
  • appello alla continua conversione del cuore a Dio;
  • impegno nella fede e nella speranza cristiana;
  • vocazione a diventare volto della misericordia del Padre;
  • invito alla riparazione e alla penitenza da vivere nell’offerta quotidiana.

Gli eventi di Fatima si svolgono in tre cicli:

  • 1° Ciclo Angelico: la preparazione del Cielo.
    I bambini sono introdotti al soprannaturale, dapprima con delle manifestazioni misteriose avvenute nell’anno 1915, quando un Angelo appare loro senza parlare. Questo fatto si ripete 3 volte. Poi l’incontro con l’Angelo in tre apparizioni nell’estate del 1916.
  • 2° Ciclo Mariano: le apparizioni della Beata V. Maria.
    Da maggio ad ottobre, il giorno 13, la Madonna visita i tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta, affidando loro quello che sarà poi chiamato Il Messaggio di Fatima.
  • 3° Ciclo Cordi-Mariano: la diffusione del Messaggio e la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
    Lucia, unica superstite delle apparizioni,  continua sulla terra la missione ricevuta dal Cielo: la diffusione nel mondo del Messaggio di Fatima, evento di speranza e segno di Dio per il Terzo millennio. Il Cuore Immacolato di Maria è la via che ci condurrà a Dio.

Le preghiere di Fatima

Il Rosario: Preghiera evangelica, cristologica, mariana e contemplativa. Recitare il Rosario è contemplare con Maria il volto di Cristo; è la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il cuore di Colei che gli fu più vicina.

Le preghiere dell’Angelo: adorazione, riparazione, richiesta di perdono e per la conversione dei peccatori.

Cinque Sabati: è la promessa della Vergine Maria di assistere nell’ora della morte tutti coloro che per cinque mesi consecutivi nel primo sabato del mese, faranno la Comunione riparatrice e reciteranno il S. Rosario.

Atto di Affidamento: la devozione al Cuore Immacolato di Maria, richiesta a Fatima, sfocia nell’Atto di Affidamento, cioè la consacrazione alla Beata Vergine Maria, quale gesto filiale di amore, donazione, venerazione e richiesta di protezione verso Colei che è Madre di Dio e di ciascuno di noi.

Lo spazio intorno al Santuario, ampio e con tanto verde, offre all’attenzione dei pellegrini alcuni elementi significativi che si collegano agli eventi di Fatima.

La Cappella dell’Adorazione, dedicata ai Pastorelli; l’imponente statua di Cristo Risorto, con le braccia aperte in segno di perenne accoglienza, posta al centro del piazzale ; le Edicole in ceramica raffiguranti i Misteri del S. Rosario, che abbelliscono lo spazio circostante.

Un posto caro ai pellegrini è anche il luogo dei doni votivi, dove la devozione a Maria trova la sua espressione nell’offerta da parte dei pellegrini di accendere un cero o lasciare un biglietto con le richieste di preghiere che vengono deposte in un’urna di vetro.   

La Sala del Cuore Immacolato di Maria, locale grande e facilmente accessibile perché senza scale, offre al pellegrino la possibilità di conoscere meglio la storia di Fatima  e il collegamento con il Santuario di San Vittorino, attraverso una Mostra di 23 pannelli, frutto della generosa collaborazione di molti abituali frequentatori del Santuario.

La costruzione è opera dell’architetto Lorenzo Monardo, che ha volutamente progettare una forma ardita, circolare, immaginando una grande tenda distesa sui fedeli e proiettata verso l’alto, che richiama la biblica tenda del convegno che proteggeva l’Arca dell’Alleanza. Un’altra immagine che richiama la facciata esteriore è la nave che si inoltra nell’infinito oceano di Dio-Amore, con Maria che guida tutti al porto di salvezza. La struttura architettonica in cemento armato è formata da 4 vele che per un gioco di equilibri non poggiano per terra.
L’entrata ampia e accogliente, priva di barriere architettoniche, ci spinge dolcemente verso il centro; lo spazio interno è stato modellato ispirandosi alle esigenze liturgiche, ponendo il presbiterio in modo da sollecitare una partecipazione attiva alle celebrazioni e all’ascolto della Parola.
L’accesso al santuario è particolarmente adatto ai malati e disabili che possono entrarvi senza disagio e trovare accoglienza e conforto nelle loro infermità.

Sul presbiterio emerge l’altare di marmo bianco che richiama la centralità di Cristo nella nostra  vita. Sullo sfondo del presbiterio si rimane colpiti dalla bellezza lucente dell’Angelo dell’Eucaristia, tutto dorato, che porge il Tabernacolo all’adorazione dei tre pastorelli, Lucia, Francesco e Giacinta, scolpiti in atto contemplativo.

Questo gruppo scultoreo, opera dello scultore milanese Montaguti, richiama l’Apparizione dell’Angelo ai bambini che ha preceduto le apparizioni della Vergine Santa.

Gli Amboni sono frutto dello scultore Airaldi Giovanni Battista di Genova e scolpiti in bronzo policromo con una ricca simbologia di elementi e denominati uno “di San Giovanni Evangelista”, l’altro “dei Sinottici”.

Il Leccio di bronzo, dello stesso artista, posto sul lato sinistro del presbiterio, richiama l’alberello, alto poco più di un metro, su cui si posò la Vergine Maria il 13 maggio 1917. Sull’albero è posta la bella statua della Vergine Maria, come raffigurata a Fatima; tra le mani ha il Rosario, la preghiera che ha chiesto ai tre pastorelli e che oggi chiede anche a noi. Sul tronco dell’albero lo scultore ha messo alcuni simboli che richiamano le apparizioni di Fatima. Vi spicca il sole, con raggi dorati, simbolo della Divina Presenza e che rievoca l’ultima apparizione (13 ottobre 1917) della Vergine Maria a Fatima. Aprendo le mani, la Madonna le fece riflettere sul sole e mentre si elevava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole. Ad un tratto la piccola Lucia esclamò: “Guardate il sole! “. E davanti ad una folla di circa 50.000 persone si compì quello che poi fu chiamato “Il miracolo del sole”.

Appare poi una mano in un’aureola di luce, come  simbolo della Mano creatrice e provvidente di Dio che guida ciascuno di noi, simbolo della Potenza di Dio che ha operato i prodigiosi eventi di Fatima ed è sempre all’opera nel mondo. Il pellegrino può scorgervi anche la mano materna di Maria che lo accarezza e lo prende per mano.

Infine si stagliano le dolci figuri di tre colombe, simbolo della pace. Come dopo il diluvio una colomba recò un ramoscello d’ulivo, così l’umanità devastata dal peccato, trova in Maria Colei che gli reca un messaggio di pace e di speranza, attraverso gli eventi di Fatima. Le colombe richiamano anche i tre pastorelli, protagonisti di questa meravigliosa storia.

Gli interni sono decorati da colorate e grandi Vetrate, progettate da Padre Ugolino, cappuccino, che ha voluto dare una soffusa luminosità policroma all’interno del Santuario. I disegni sono ispirati a simboli eucaristici, mariani e della Passione del Signore.

La Via Crucis è stata realizzata dallo scultore Gabriele Jagnocco da Palestrina, che ha voluto esprimere in tutta la sua forza il Mistero Pasquale, centro e culmine della nostra fede.  Sono scolpiti 16 pannelli in alto rilievo, modellati in metallo bianco, iniziando dal Mistero dell’Istituzione dell’Eucaristia e via proseguendo fino all’ultimo pannello che raffigura Gesù Risorto.

Il pellegrinaggio è un’esperienza religiosa tipica della pietà popolare, strettamente connessa con il santuario: il pellegrino ha bisogno del santuario e il santuario del pellegrino. Nella Bibbia troviamo i pellegrinaggi dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe in luoghi sacri, dove Dio si manifestò ad essi e si impegnò a dare la Terra Promessa.

Durante la vita pubblica, anche Gesù si recò abitualmente pellegrino a Gerusalemme.

Il pellegrinaggio rappresenta un tempo e un luogo di profonda esperienza religiosa, ci aiuta a metterci in ricerca per incontrare la Persona di Gesù che cammina accanto a noi.

Il pellegrinaggio rappresenta un cammino di conversione: è un’opera penitenziale, dove prendiamo coscienza del nostro peccato e ci accostiamo al sacramento della Riconciliazione.

I santuari sono un segno della presenza di Dio nel mondo, icona della ‘dimora di Dio con gli uomini’ , luoghi di luce e di conforto, forte richiamo alle certezze della fede.

I santuari mariani in particolare sono espressione della venerazione  verso la Madre di Dio, Colei che ci accompagna nel cammino ed è Mediatrice di grazia.

Contatti

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