Segreteria del Santuario

Segreteria del Santuario

04 Agosto 2022

L' essere umano

Se riesci a sorridere

anche quando gli altri ti fanno del male. 

Se riesci ad essere sempre di buonumore, anche se vorresti solo piangere, non sei nulla di speciale.

Se riesci a perdonare tutte le offese

e riesci a porgere l'altra guancia.

Se riesci a credere nella bontà altrui e non avere niente e nessuno da odiare. 

Se riesci a vedere il lato bello d'ogni cosa e dare una mano all'amico, senza chiederne il tornaconto.

Se gli occhi di un bambino  riescono a farti commuovere, non sei niente di speciale.

Sei solo un essere umano. 

Antonio Cianci - Opera - Milano 

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24 luglio 2022 - Ieri, l'ultimo giorno di Capitolo, è iniziato con una nota di gioia. Sono state condivise lettere di congratulazioni al nuovo Rettor Maggiore e al suo Consiglio, una delle quali scritta a mano da Papa Francesco!  Come sappiamo, il Papa è amico di Luis da molti anni. E ora, questo Capitolo generale dell'OMV, ricco di eventi e un po' surreale, si è concluso. Le commissioni hanno presentato le loro relazioni, sono stati discussi gli ultimi punti e si è celebrata la Messa di chiusura. Coloro che hanno ricevuto il CoVid stanno lentamente uscendo dall'isolamento, le valigie sono state preparate e gli addii sono stati condivisi. Nei giorni e nelle settimane a venire, sapremo di più su ciò che hanno deciso i Padri Capitolari. Conosceremo anche i piani e le speranze del nostro nuovo Governo generale.

Sono state due settimane ricche di eventi e memorabili. Spero che abbiate apprezzato questi resoconti giornalieri. Dio vi benedica!  

Nota – questo articolo e gli altri articoli precedenti sono archiviati su Oblati nel Mondo

("Notizie")

Il 27 Capitolo Generale riunito a Parigi - Francia ha eletto il nuovo Rettor Maggiore nella persona di P. Luis Costantino.

Argentino nato il 6 Ottobre 1969 è oblato di Maria Vergine dal 22 febbraio 1991 e sacerdote dal 23 Marzo 1996.

Auguri al nuovo rettore assicurando preghiere per la fruttuosita' del suo nuovo incarico.

Maria santissima e p. Pio Bruno Lanteri  intercedano per la Congregazione la proteggano e la custodiscano sempre. 

Seduto sui massi di pietra

in mezzo alle case distrutte,

un bimbo ora guarda la madre

falciata dal fuoco radente.

Le bombe han distrutto le case
della gente che urla e che piange,
lui è solo, inchiodato nel fango,
e negli occhi ha un cupo terrore.
Ogni sasso macchiato di sangue
reca un nome di chi non c'è più
il piccino non piange, ma trema,
carezza do la mano a lui cara.
Lui è solo in un mondo crudele
dove il gioco gli è stato strappato,
guarda i corpi di gente caduta
e non sa come muovere i passi.
Le saette che rigano il cielo
sono fischi di bombe e di spari
la guerra non vuole fermarsi
per far respirare chi soffre.
Questa lotta non teme rivali,
si uccide avanzo pian piano
e lasciandosi dietro le spalle
Tanti sogni distrutti per sempre.
La strada è assai lunga per lui
non avendo un appoggio sicuro
il piccino alza gli occhi al cielo
recitando una nuova preghiera.
Sai Gesù, non ho più la mia mamma
lei è andata a chiamare il papà,
e mi ha detto: vai avanti da solo
Questa guerra vedrai finirà.
Dimmi Tu, io non so dove andare
non conosco le strade e la gente,
Vedo solo macerie fumanti e
palazzi ridotti in frantumi.
Piange adesso il bambino sperduto
copre gli occhi con dita tremanti
ora si che vorrebbe un aiuto
Per cercare di andare più avanti.
È tu Dio che vedi e che senti,
e sai bene che l'uomo è vigliacco
dona aiuto ai bambini innocenti
che il regime ha rinchiuso in un sacco.
Rita Golino

DOMENICA 3 LUGLIO XIV DEL TEMPO ORDINARIO  

Dal Vangelo secondo Luca 10,1-12 .17-20 

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». 

Illuminati dal Cielo di Fatima.. 

“IL CIELO! IL CIELO!” 

In quel momento Lucia ebbe una nuova visione interiore: «Sentii lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui vidi e udii: – la punta della lancia come una fiamma che si allunga fino a toccare l’asse terrestre; – e questa sussulta: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti vengono sepolti; – il mare, i fiumi e le nubi escono dagli argini, debordano, inondano e trascinano con sé in un vortice un numero incalcolabile di case e persone: è la purificazione del mondo dal peccato in cui si è immerso; – l’odio, l’ambizione provocano la guerra distruttrice!; – quindi nel palpito accelerato del cuore e nel mio spirito udii risuonare una voce soave che diceva: “Nel tempo, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa, santa, cattolica, apostolica. Nell’eternità, il Cielo!”. Questa parola “Cielo” riempì la mia anima di pace e felicità, a tal punto che, quasi senza rendermene conto, continuai a ripetere a lungo: “Il Cielo! Il Cielo!”. Non appena passò quella soverchiante forza soprannaturale, mi misi a scrivere e lo feci senza difficoltà, il giorno 3 gennaio 1944, in ginocchio, appoggiata sul letto che mi servì da tavolo» (Carmelo di Coimbra, Un cammino sotto lo sguardo di Maria, Edizioni Ocd 2014, p. 290-293). 

Semi di contemplazione.. 

Il Vangelo di oggi ci ricorda che la testimonianza, cioè la missione del cristiano, incomincia dalla preghiera. «Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). La messe rappresenta il regno di Dio, gli operai sono gli uomini che vi lavoreranno. Essi non ne sono i padroni, ma umili strumenti di cui il signore della messe si serve. Spetta a loro il compito di annunciare la buona novella del Regno, ma solo la grazia di Dio può toccare il cuore dell’uomo e muoverlo all’ascolto e alla fede. 

Qual è lo stile della missione cristiana? «Ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi» (Lc 10,3). L’immagine, a pensarci, è terrificante; umanamente parlando potrebbe apparire addirittura irresponsabile. Gesù può osare chiedere questo ai suoi, cioè a noi, soltanto perché il Padre ha mandato Lui stesso come l’Agnello innocente ed inerme a consegnarsi liberamente all’immolazione di croce («grazie al sangue dell’Agnello» Ap 12,11). Quindi la missione dei primi settantadue discepoli, di cui ci parla il Vangelo, così come quella di ciascuno di noi oggi, sgorga dalla sovrabbondanza dell’amore di Cristo: l’unico, vero Inviato dal Padre è Lui. Il nostro essere inviati è solo una partecipazione alla sua missione. 

San Luca rivela un altro tratto caratteristico della missione cristiana – «e li inviò a due a due» (Lc 10, 1b). Essa mai è individualistica, è sempre comunitaria. Per il cristiano ciò che è personale è sempre comunitario, e viceversa. 

Qui si trova il significato profondo dell’Eucaristia che stiamo celebrando. Essa è la più elevata delle azioni che l’uomo possa compiere perché lo pone in rapporto diretto con l’evento che decide la storia e la inoltra nell’eterno: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Il martire, e più in generale il santo, è colui che a partire dalla celebrazione eucaristica imprime una forma eucaristica a tutta la propria vita. S.E. mons. Angelo Scola

Dal Vangelo secondo Luca 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Illuminati dal Cielo di Fatima

 ..Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?
_ Sì, vogliamo.  (Fatima 13 Maggio 1917)

 ..Alla fine dell’ottobre 1918, Francesco e Giacinta si ammalarono, quasi nello stesso tempo. Andando a fare loro visita, Lucia trovò Giacinta al sommo della gioia. Ella gliene spiegò la ragione: “La Madonna ci è venuta a trovare, e ha detto che molto presto viene a prendere Francesco per portarlo in cielo. E a me ha chiesto se volevo convertire ancora altri peccatori. Le ho detto di sì. Mi ha detto che sarei andata in un ospedale, e che là avrei sofferto molto. Di soffrire per la conversione dei peccatori, in riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e per amore di Gesù. Ho chiesto se tu saresti venuta con me. Mi ha detto di no. Questo è quello che mi spiace di più. Mi ha detto che mi ci porterà mia madre e che poi resterò là da sola!” (cfr. Memórias, I, p. 70; G. De Marchi, p. 268; W.T. Walsh, p. 243; L.G.da Fonseca, p. 169).

«Mi appare sempre più chiaramente come lo scopo di tutte le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità». Le tre virtù teologali che hanno condotto Giacinta a essere strumento di salvezza per innumerevoli anime, facendola risplendere nella gloria di Dio. (Sr Lucia di Fatima)

..Miei fratelli e sorelle, bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto?” (62). “Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: “Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?” (Memorie di Suor Lucia, I, 162)” (63) . Il sì dei veggenti sarà la prima pietra per la costruzione del regno del Cuore Immacolato di Maria solo se sapremo accompagnarlo con il nostro sì, giorno per giorno.   (Benedetto XV Fatima 2010)

 Ore 9,00 - Conferenza - In presenza Sala Cuore Immacolato - con distenziamento sociale muniti di mascherina FFp2- Via Skype

Segue Adorazione Eucaristica
-Ore 10,30 Santa Messa 
-Ore 12,00 Condivisione

Per iscriversi: inviare una e-mail alla casella di posta elettronica del ritiro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure tramite WhatsApp, comunicarlo nella chat del gruppo ritiropertutti oppure telefonare al numero 06-2266016 negli orari LUN. – DOM. 09.30 – 12.00 e 16.30-18.30.

12 Giugno 2022

Santissima Trinità

Dal Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”.

Illuminati dal Cielo di Fatima..

Terza apparizione dell’Angelo - autunno del 1916

«[…] tenendo in mano un calice e su di esso un’Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l’Ostia sospesi in aria, si prostrò per terra e ripeté per tre volte l’orazione:

- Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.

Dopo, alzatosi, prese di nuovo in mano il calice e l’Ostia e diede a me l’Ostia, quel che c’era nel calice lo diede da bere a Giacinta e a Francesco, dicendo allo stesso tempo:

- Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio.

Di nuovo si prostrò per terra e ripeté con noi, ancora tre volte, la stessa orazione: - Santissima Trinità... ecc» Memorie di Suor Lucia, p. 167 (IV Memoria).

..Contempliamo la Santissima Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù. Egli ci ha rivelato che Dio è amore “non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza” (Prefazio): è Creatore e Padre misericordioso; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è finalmente Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale. Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ultimamente l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà. “O Signore, Signore nostro, / quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!” (Sal 8,2) – esclama il salmista. Parlando del “nome” la Bibbia indica Dio stesso, la sua identità più vera; identità che risplende su tutto il creato, dove ogni essere, per il fatto stesso di esserci e per il “tessuto” di cui è fatto, fa riferimento ad un Principio trascendente, alla Vita eterna ed infinita che si dona, in una parola: all’Amore. “In lui – disse san Paolo nell’Areòpago di Atene – viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,28). La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati. Usando un’analogia suggerita dalla biologia, diremmo che l’essere umano porta nel proprio “genoma” la traccia profonda della Trinità, di Dio-Amore. La Vergine Maria, nella sua docile umiltà, si è fatta ancella dell’Amore divino: ha accolto la volontà del Padre e ha concepito il Figlio per opera dello Spirito Santo. In Lei l’Onnipotente si è costruito un tempio degno di Lui, e ne ha fatto il modello e l’immagine della Chiesa, mistero e casa di comunione per tutti gli uomini. Ci aiuti Maria, specchio della Trinità Santissima, a crescere nella fede nel mistero trinitario.   Benedetto XVI

13 luglio 1917

Persone presenti: tra 4000 e 5000 o tra 2000 e 3000

«- Cosa vuole da me? - domandai.
- Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei vi potrà aiutare.
- Vorrei chiederLe di dirci Chi è; di fare un miracolo perché credano tutti che Lei ci appare.
- Continuate a venir qui tutti i mesi. A ottobre dirò Chi sono, quel che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.
[- Ho qui una richiesta; se Lei converte una donna di Pedrogão e una di Fatima e se fa star meglio un bambino della Moita.
Disse che le avrebbe convertite e che il bambino sarebbe migliorato entro un anno].
- Sacrificatevi per i peccatori, e dite molte volte, specialmente ogni volta che fate qualche sacrificio: “O Gesù, è per amor Vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”.
Dicendo queste ultime parole, aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti.
Sembrò che il riflesso penetrasse la terra e vedemmo come un mare di fuoco. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero brace trasparenti e nere, o bronzee, in forma umana, che fluttuavano nell’incendio, trasportate dalle fiamme che uscivano da loro stesse, insieme a nuvole di fumo che cadevano da ogni parte, uguali al cadere delle scintille nei grandi (incendi), senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che suscitavano orrore e facevano tremar di paura. (Dev’essere stato dinanzi a questa visione che lasciai scappare quell’«ai!», che dicono di avermi sentito dire). I demoni si distinguevano per le forme orribili e schifose di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni roventi. Spaventati e come per chiedere aiuto, alzammo gli occhi alla Madonna, che ci disse con bontà e tristezza:
– Avete visto l’Inferno, dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire. Ma, se non smetteranno di offendere Dio, nel pontificato di Pio XI, ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà, che punirà il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e ci sarà pace. Se no, diffonderà i suoi errori nel mondo, suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace. In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede.    
{Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!”. E vedemmo in una luce immensa che è Dio qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio}.
Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, sì, potete dirlo.
Quando reciterete il rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù mio! Perdonateci, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che ne hanno più bisogno”.
Seguì un momento di silenzio, poi domandai:
– Non vuol più niente da me?      
– No. Per oggi non voglio più niente da te.»

Memorie di Suor Lucia, pp. 172-174 (IV Memoria); la sezione entro le parentesi quadre fa parte dell’interrogatorio del parroco, del 14 luglio1917, in Documentação Crítica de Fátima. I, pp 13-15; la sezione entro le parentesi graffe costituisce la famosa terza parte del segreto di Fatima (Memorie di Suor Lucia, p. 209).

Ore 21,00  - Narrativa della terza apparizione - processione mariana con i flambeaux segue santa Messa

Noi così fragili così imperfetti siamo sale della terra e luce del mondo?

La famiglia aperta “all’amore di Dio” è sale della terra, luce del mondo, lievito per la società”. Ne è convinto il Papa. “Dall’esempio e dalla testimonianza della Santa Famiglia, ogni famiglia può trarre indicazioni preziose per lo stile e le scelte di vita, e può attingere forza e saggezza per il cammino di ogni giorno. La Madonna e san Giuseppe insegnano ad accogliere i figli come dono di Dio, a generarli e educarli cooperando in modo meraviglioso all’opera del Creatore e donando al mondo, in ogni bambino, un nuovo sorriso”. È nella famiglia unita “che i figli portano a maturazione la loro esistenza, vivendo l’esperienza significativa ed efficace dell’amore gratuito, della tenerezza, del rispetto reciproco, della mutua comprensione, del perdono e della gioia”. Papa Francesco

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