Articoli filtrati per data: Domenica, 22 Settembre 2024

..Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.1Cor 12,12-14.27-31a

La vocazione non è soltanto una missione o un compito da adempiere nella vita; è innanzitutto una questione di identità. Prima di diventare un impegno verso Dio o una particolare missione, la vocazione è la scoperta e l'accettazione della propria autentica identità. È un percorso interiore che guida ogni persona verso la realizzazione di chi è veramente chiamata a essere. La vocazione religiosa, in particolare, rappresenta un percorso di vita dedicato alla fede, alla preghiera e al servizio degli altri. È una chiamata divina che invita gli individui a consacrare la propria vita a Dio e alla comunità. E' un dono prezioso che arricchisce la Chiesa e la società. Coloro che rispondono a questa chiamata dedicano la loro vita a servire Dio e gli altri, vivendo secondo i valori del Vangelo e testimoniando l’amore di Cristo nel mondo, percorrendo un cammino di fede, sacrificio e gioia, che porta a una profonda realizzazione spirituale e umana. Essa non è semplicemente una scelta di vita, ma una risposta a una chiamata interiore percepita come proveniente da Dio. Questa chiamata può manifestarsi in vari modi, attraverso momenti di preghiera, riflessione personale o esperienze di vita che portano a una profonda consapevolezza della propria missione spirituale. In realtà tutti i battezzati sono chiamati ad una vita di fede; se poi è vero che nella vita religiosa c'è uno spazio più ampio per la preghiera, nondimeno anche un battezzato non può fare un cammino spirituale senza la preghiera. Ciò che differenzia il religioso da un laico sono i consigli evangelici, la vita fraterna in comunità. I voti rappresentano un impegno totale e radicale a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo, rinunciando ai beni materiali, vivendo in purezza di cuore e mente, e obbedendo alla volontà di Dio e della comunità religiosa.
In questo senso, la vocazione non è qualcosa che si acquisisce esternamente, ma è una rivelazione di ciò che già esiste dentro di noi. È una chiamata a vivere in modo autentico, a essere fedeli alla propria natura più profonda e alle inclinazioni che Dio ha posto nel cuore di ciascuno. In altre parole, la vocazione è la risposta alla domanda: "Chi sono io davvero?" e implica una scoperta del proprio scopo intrinseco e del modo in cui si è stati creati per esprimere la propria unicità.
Da qui emerge il ruolo fondamentale del discernimento. Il discernimento vocazionale è un processo cruciale per chi sente la chiamata alla vita religiosa. Questo percorso include momenti di preghiera, consulenza spirituale e, spesso, un periodo di formazione in un seminario o in una comunità religiosa. Durante questo tempo, l’individuo esplora la propria fede, i propri valori e la propria capacità di vivere secondo i voti religiosi. In definitiva la vocazione è una chiamata interiore che spinge la persona a vivere in armonia con il proprio vero io. Quando si risponde a questa chiamata, si entra in una dimensione di autenticità e realizzazione. Per molte persone, questa risposta implica un impegno verso una particolare missione nella vita, che può includere la consacrazione religiosa nelle sue varie forme, il lavoro nel mondo o una vita dedicata alla famiglia o alla comunità. In ogni caso, la vocazione vera è quella che risuona con il cuore e l’anima della persona, portandola a vivere in modo pieno e soddisfacente. Quando una persona trova e accetta la propria vocazione, sperimenta un senso di pienezza e realizzazione che trascende le mere conquiste materiali o sociali. Ogni vocazione realizzata infonde significato e direzione alla vita quotidiana, guidando le scelte e le azioni verso un obiettivo più grande. Inoltre, vivere secondo la propria vocazione porta a una maggiore armonia interiore e a una relazione più profonda con gli altri e con Dio. In sintesi, la vocazione è un cammino di scoperta e realizzazione della propria identità autentica. È una chiamata a essere chi si è veramente destinati a essere, piuttosto che a perseguire obiettivi esterni o conformarsi alle aspettative altrui.
Rispondere a questa chiamata significa vivere in modo vero e pieno, allineando la propria vita con il senso più profondo e la missione che Dio ha posto nel cuore di ciascuno. La vocazione è allora un dono di Dio che diventa “mistero” inteso nel senso cristiano. Infatti, la vocazione è un mistero di fede e di amore di Dio. Ogni vocazione è un atto unico e irripetibile dell’amore di Dio, che incontra la persona per rivelarsi personalmente, rispettando sempre la libertà dell’uomo (Missionari Monfortani).
La vita, in quanto prima grande chiamata, è un dono prezioso che il Signore ci offre per realizzare noi stessi. Ogni chiamata esige una risposta, perché è attraverso questa risposta che si può raggiungere il vero potenziale dell’individuo e contribuire in modo significativo alla società. Rispondere a una chiamata non è semplicemente una decisione, ma un processo di scoperta e realizzazione di sé. È un impegno che richiede coraggio, riflessione e dedizione, e porta a una vita più autentica e soddisfacente. Pertanto, la risposta a una chiamata è fondamentale non solo per il benessere personale, ma anche per il bene comune.

«Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Non dobbiamo aspettare di essere perfetti per rispondere al nostro generoso “eccomi”, né spaventarci dei nostri limiti e dei nostri peccati, ma accogliere con cuore aperto la voce del Signore. Ascoltarla, discernere la nostra missione personale nella Chiesa e nel mondo, e infine viverla nell’oggi che Dio ci dona» (Messaggio di Papa Francesco per la 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni).

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