Articoli filtrati per data: Novembre 2022

Nel silenzio e nel freddo, non solo della stagione ma anche dei cuori, 
Tu hai voluto ugualmente assecondare i desideri del Tuo e nostro Padre buono.
Mentre il cielo era stellato in una grotta riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello
sotto lo sguardo attento e trepidante di Giuseppe,
e con l'amore immenso e gli occhi lucidi di pianto felice della Vergine Madre,
hai visto la luce per intraprendere la Tua Missione.
Pastori e pastorelli furono i primi a renderti omaggio, già da subito 
hai privilegiato gli umili, gli ultimi, i poveri e tutti noi poveri peccatori.
Poi vennero i Magi a renderti onore: Tu Re dei Re e Figli di Dio.
Ora tutti Ti onoriamo a cominciare dai più piccoli, che sono per Te "i più grandi nel
Regno dei Cieli".
Ora rinasci ancora, sopratutto vuoi rinascere in ogni cuore!
Che questa Tua festa che celebriamo apra veramente il cuore e lo sguardo
di tutti a quella grotta dove l'Amore ha manifestato il suo vero potere.
Ogni potere si inginocchi davanti a Te fanciullo, ogni cuore frema d'amore per Te,
e i fratelli e le sorelle, ogni lingua proclami il Tuo Regno d'Amore, di pace, di concordia, di fraternità.
Che la Vergine Madre Tua e nostra, con san Giuseppe , ci custodiscano sempre come hanno fatto
con Te, perchè salga alta la lode al Tuo Nome.
                                                                                                                 Stefano Ferrandi - Treviglio -
 
 
 
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L’ Avvento è il periodo liturgico che precede il Natale. E’ un tempo di attesa e preparazione per la venuta di nostro Signore Gesù Cristo. E’ il tempo dove la virtù della Speranza viene messa al centro del cammino. Il Catechismo della Chiesa cattolica ci ricorda: Che la speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo, e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo”.   
Lo Spirito Santo scenderà su di te e la Potenza dell’ Altissimo ti coprirà con la sua ombra, Perciò Colui che nascerà sarà santo e chiamato Figlio dell’Altissimo”. Lc 1,26-38
L’ Avvento dunque è il tempo della speranza in cui il Verbo si fa Carne porta il suo annuncio fino ai confini della terra, a tutte le genti. E’ tempo propizio di conversione, in cui la sua venuta, che squarcia il velo del tempo, vivifica la nostra esistenza e nel silenzio di una povera mangiatoia risuona la potenza della Sua Parola Incarnata.
Avvento è anche un tempo forte di silenzio e raccoglimento, in un tempo come il nostro pieno di rumore e chiacchiericcio come ci ricorda il nostro Papa Francesco: “..Per favore, niente chiacchiericcio. Il chiacchiericcio è un tarlo che corrompe, che uccide la vita di una comunità, di un ordine religioso.”
Custodiamo con tanta cura questo silenzio come spazio per Dio e lo possiamo fare in tanti modi perché i rumori entrano attraverso i nostri sensi, gli occhi, le orecchie, e si annidano nel nostro cuore. Il silenzio è proprio un modo per affermare in maniera molto concreta che non abbiamo occhi se non per Gesù per guardare a Lui solo, che non abbiamo orecchie se non per ascoltare Lui, che non abbiamo cuore se non per Gesù e per amare Lui. Noi siamo spazio concreto di Dio nel mondo!
 Con il prossimo non faremo altro che esercitare la carità che ci tiene uniti e saldi davanti al male, all’insofferenza, al dolore del mondo. La Vergine Maria a Fatima chiese preghiere e sacrificio per la conversione delle anime per il bene dell’umanità, possiamo rinvigorire il fuoco dello spirito di sacrificio, lavorando nell’umiltà, piccoli semplici come i pastori, abbassati lontani dall’orgoglio per passare nella porta stretta e diventare come la stella cometa che indica la via per arrivare al Cuore di Dio!
La guerra, la povertà, la pandemia, siano occasione per farci crescere nel comandamento dell’ amore, in questi atti d’amore saremo sempre sostenuti dall’amore del Signore Gesù che agisce in noi, attenti alla mano del fratello che si tende verso di noi per essere rialzato dalla sua povertà, e dal sorriso del più piccolo salvato prima di annegare. Questa sarà la nostra attesa che cureremo perdonando e riconciliandoci, senza lasciare che questo Natale ci colga impreparati al suo arrivo ma, al contrario, ci trovi con l’anima libera dal peccato e lieta di aderire a Cristo nell’amore incondizionato che vivremo nel prossimo. Questo è il cammino della santità. L’ Avvento è una continua rinnovata chiamata alla santità.
 Buon Cammino a tutti voi, andiamo incontro al Signore che viene nella certezza che Egli solo può donarci la pace, non siamo soli e abbandonati sulla piccola barca del nostro vivere, perché il “Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”.           Padre Silvano Porta Rettore del Santuario
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Ore 15.00 Accoglienza Sala Cuore Immacolato

Ore 15.30 Collegamento con la comunità dello Sry Lanka

Ore 16.30 Video  25 anni di presenza Oblata nello Sry Lanka

segue rosario missionario meditato

Ore 18,00 Celebrazione Eucaristica

Moratuawa 26 Novewmbre 1997 - 2022 Giubileo Missionario omvf

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San Paolo della Croce nacque a Ovada, nell'Alessandrino, il 3 gennaio 1694 da famiglia nobile anche se in difficoltà economiche. Suo padre è un commerciante e lui lo aiuta, essendo il primo di 16 figli; ma il suo desiderio è creare un ordine religioso e combattere i Turchi. Infine si fa eremita e a 26 anni il suo vescovo gli consente di vivere in solitudine nella chiesa di Castellazzo Bormida, sempre nell'Alessandrino. Qui matura l'idea di un nuovo Ordine e nel 1725 Benedetto XIII lo autorizza a raccogliere compagni: il primo è suo fratello Giovanni Battista. Comincia a farsi chiamare «Frate Paolo della Croce», poi fonda l'ordine dei «Chierici scalzi della santa Croce e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo» (Passionisti). Nel 1727 viene ordinato prete a Roma, poi si ritira sul monte Argentario. Tornato a Roma, nel 1750 predica per il Giubileo. Clemente XIV gli chiede spesso consiglio così come il suo successore Pio VI. Muore il 18 ottobre 1775 a Roma e sarà proclamato santo da Pio IX nel 1867.

-Sabato 3 Dicembre ore 19.00  recita del Rosario meditato con i pensieri del santo. 

-Domenica 4 Dicembre prima domenica del mese la reliquia sarà esposta accanto alla statua della Vergine di Fatima, ad ogni Messa si reciterà la preghiera del santo.

- Ore 15,00 Adorazione Eucaristica segue la processione mariana con la recita del rosario meditato.

- Ore 16.30 Santa Messa

- Ore 18.00 Santa Messa

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Anche noi oggi amiamoci gli uni gli altri per essere cristiani autentici.

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Nei giorni 5 e 6 novembre al Santuario abbiamo avuto la gioia di accogliere il reliquiario contenente un
pezzo di stoffa bagnato dal sangue di santa Sinforosa. Il reliquiario posto accanto alla Vergine di Fatima è
stato oggetto di visita e preghiera da parte dei pellegrini in visita al Santuario.
La presenza della reliquia di Santa Sinforosa ci ha aiutato a riflettere sull’ importanza del grande dono della
fede. L’apostolo Paolo ci insegna che la fede “è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che
non si vedono” (Ebrei 11:1). Ed è su questa certezza che la madre Sinforosa non esitò a donare la sua vita
per Cristo assieme ai suoi figli.
Sabato 5 Novembre - Alle ore 19,00 è stato recitato ai piedi della Vergine di Fatima e presso le reliquie dei
Santi martiri Tiburtini un rosario, meditato con testi di vari santi operatori di pace, supplicando per la loro
intercessione il dono della pace in questa ora così drammatica per tutta l’umanità. L’ ora di preghiera è
stata preparata da sr Antonia omvf e animata dal gruppo dei giovani adulti del Santuario con sr Letizia
omvf.
Domenica 6 Novembre - Al Santuario c’è stata grande presenza di fedeli. Ad ogni Messa ogni sacerdote ha
descritto il martirio della Santa e dei suoi figli esortando i fedeli ad una vita cristiana più coerente con gli
insegnamenti del Vangelo. Nel pomeriggio poi c’è stata l’Adorazione Eucaristica preparata da sr Camilla
omvf sul testo della preghiera a santa Sinforosa, il rosario e la consueta processione mariana. In tale
occasione le reliquie sono state portate in processione accanto alla statua della Madonna di Fatima.
Recitando i misteri gloriosi si è riflettuto sul significato del “perdere la propria vita” per Cristo. Il martire è
“testimone”, è colui che annuncia, attesta e grida la gioia della Resurrezione, è colui che canta la vittoria
della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della giustizia sull’ ingiustizia.
Così Benedetto XVI definisce il martirio: “Dove si fonda il martirio? La risposta è semplice: sulla morte di
Gesù, sul suo sacrificio supremo d’amore, consumato sulla Croce affinché noi potessimo avere la vita (cfr Gv
10,10). Cristo è il servo sofferente di cui parla il profeta Isaia (cfr Is 52,13-15), che ha donato se stesso in
riscatto per molti (cfr Mt 20,28). Egli esorta i suoi discepoli, ciascuno di noi, a prendere ogni giorno la
propria croce e seguirlo sulla via dell’amore totale a Dio Padre e all’umanità: “chi non prende la propria
croce e non mi segue – ci dice, – non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi
avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 10,38-39). E’ la logica del chicco di grano che
muore per germogliare e portare vita (cfr Gv 12,24). Gesù stesso “è il chicco di grano venuto da Dio, il chicco
di grano divino, che si lascia cadere sulla terra, che si lascia spezzare, rompere nella morte e, proprio
attraverso questo, si apre e può così portare frutto nella vastità del mondo”
Il sacrificio di santa Sinforosa e dei suoi figli ci aiuti a riscoprire i veri valori della vita che non si fondano sul
qui e ora ma ci proiettano verso la nostra vera dimora, il Regno dei Cieli. Non tutti siamo chiamati al
martirio, ma nessuno di noi è escluso dall’essere santo, cioè nel vivere in pienezza l’esistenza cristiana, e
questo comporta nel prendere la croce di ogni giorno su di sé: “Tutti, soprattutto nel nostro tempo in cui
sembrano prevalere egoismo e individualismo, dobbiamo assumerci come primo e fondamentale impegno
quello di crescere ogni giorno in un amore più grande a Dio e ai fratelli per trasformare la nostra vita e
trasformare così anche il nostro mondo. (Benedetto XVI).
«Il martire dell’amore diviene allora un modo per la Chiesa di essere compagna di strada con l’umanità
ferita, di proseguire la conversazione con gli altri, senza imporre nulla, senza alzare la voce, ma mettendo il
grembiule e lavando i piedi di chi si presenta e chiamando “amico” anche chi agisce con violenza,
spingendosi fino ad offrirgli il proprio perdono». (Gilles Routhier)
Per intercessione di Santa Sinforosa e dei suoi sette figli martiri chiediamo al Signore di far sì che il nostro
cuore diventi davvero capace di amare come Lui ha amato ciascuno di noi.
Nella preghiera abbiamo affidato tutta la Diocesi e questa nostra terra Tiburtina nelle mani della Santa
martire e dei suoi figli. Ci ottengano presso Dio il dono della pace e la gioia di poter un giorno tutti insieme
contemplare Colui che abbiamo amato e servito qui su questa dimora terrena.
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Sabato 5 e Domenica 6 novembre il Santuario accoglierà le reliquie dei santi martiri Tiburtini Sinforosa e figli, provenienti dalla Cattedrale di Tivoli.

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La festa di tutti i Santi il 1° novembre si diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII-IX. Poi si iniziò a celebrarla anche a Roma, fin dal secolo IX. Un’unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente sulla terra. Quella di Ognissanti è una festa di speranza: “l’assemblea festosa dei nostri fratelli” rappresenta la parte eletta e sicuramente riuscita del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento fedele della grazia del battesimo.

1 Novembre Tutti i Santi

-Sante Messe ore 9,00 - 10,30 - 12,00 - 16,30 - 18,00 - Rosario ore 16,00

2 Novembre Commemorazione fedeli defunti

-Sante Messe ore 8,30 - 10,00 - 12,00 -  17,30 - Rosario ore 17,00

-Messa al Cimitero ore 15,00

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